Nell'antico sistema numerale greco “myrias, -ados” era la cifra corrispondete a 10mila unità, abbreviata nelle epigrafi con M. Nel tempo, assestandosi nella lingua italiana (dal XV secolo), miriade ha perso il suo carattere numerico per assumere i connotati dell'iperbole, e quindi oggi significa quantità incalcolabile, numero sterminato.
Ma il prefisso “miria” continua a mantenere il suo significato di “diecimila” quando è unito a unità di misura. Così abbiamo il miriagrammo o miriagramma, che indica 10mila grammi, il miriametro, che indica 10mila metri (la sigla abbreviativa è mam); ma si tratta di parole ottocentesche oggi in quasi disuso. Ancora più rara la parola mirialitro, che indica i 10mila litri.
Più fortuna hanno avuto il prefisso greco “hekaton” (etto), che vuol dire cento, o “khilioi”, che vuol dire mille, giunti a noi attraverso il francese hecto e kilo.
Curiosità: i “miriapodi” sono quegli animaletti ad anelli dotati di innumerevoli zampette che comunemente chiamiamo “millepiedi”. Stando a quanto appena detto, il nostro è un errore: dovremmo chiamarli “diecimilapiedi”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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