Cosa succede nel nostro cervello quando intervengono danni in modo acuto (come nellictus) o che possono svilupparsi lentamente nel corso dei decenni, come nel caso di patologie neurodegenerative, Alzheimer o sclerosi multipla? Si attiva la rigenerazione neuronale da un lato e la plasticità del cervello dall'altro, mediante stimoli fisici (stimolazione elettrica e magnetica) e farmacologici. Come migliorare lazione di questi meccanismi per meglio difenderci?
L'argomento è stato affrontato alla settima Conferenza mondiale sul Futuro della Scienza, promossa a Venezia dalle Fondazioni Umberto Veronesi, Giorgio Cini e Silvio Tronchetti Provera, dedicata questanno al cervello e agli enigmi della mente. «Il sistema nervoso ha labilità di riorganizzarsi da solo a seguito di un danno acuto e cronico», spiega il professor Giancarlo Comi, direttore dellIstituto di neurologia sperimentale alluniversità Vita-Salute San Raffaele di Milano, relatore sul tema «Disturbi del cervello e plasticità», alla conferenza veneziana. «Un primo fondamentale passo è proprio quello di cercare di limitarne i danni. Riuscire a riorganizzare e ricostruire un cervello che ha avuto un danneggiamento devastante è ben più complesso che dover intervenire quando i danni sono stati molto contenuti». In questo senso, per patologie come la sclerosi multipla (una delle più frequenti malattie neurologiche fra i giovani adulti, colpisce quasi 3 milioni di persone nel mondo, più di 56mila in Italia), la ricerca farmacologica ha compiuto straordinari passi avanti. «Poter disporre di terapie che hanno la capacità di limitare laccumulazione di danni e di disabilità, vuol dire aiutare l intervento rigenerativo cerebrale», aggiunge Comi. «Oggi disponiamo di farmaci nuovi (fra questi Fingolimod), che agiscono in modo efficace. Sono composti che hanno la capacità di ridurre il processo lesionale. Ne consegue che il meccanismo di recupero risulta indubbiamente e sicuramente favorito».
La molecola in questione, Fingolimod , è la prima terapia orale (sarà prescrivibile entro fine anno) che è già stata approvata dalla Fda al dosaggio giornaliero di 0,5 mg per le forme di sclerosi multipla recidivantiremittenti (l85 per cento dei pazienti). Ha il vantaggio di avere un meccanismo dazione del tutto innovativo che permette di ridurre lattacco del sistema immunitario al sistema nervoso centrale.
La rigenerazione del nostro cervello può essere aiutata
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