Rignano, due bimbe idonee a testimoniare

Due bambine presunte vittime di abusi sessuali nella scuola materna di Rignano Flaminio potranno testimoniare davanti al gip. Lo ha stabilito una perizia del Tribunale di Tivoli, dalla quale si evince che il comportamento delle piccole "è indice di traumi sessuali subiti". Martedì l'udienza. Difensori contro i periti: operano con pregiudizio

Rignano, due bimbe idonee a testimoniare

Tivoli - Due dei quattro bambini di Rignano Flaminio, oggetto della prima parte dell’incidente probatorio e presunte vittime di abusi sessuali alla scuola materna, sono idonei a rendere testimonianza davanti al gip. È quanto si apprende dal deposito della perizia redatta dai consulenti dello stesso gip Elvira Tamburelli del Tribunale di Tivoli. Per altri due bambini gli stessi consulenti hanno chiesto una proroga. I risultati della perizia depositata oggi saranno esaminati martedì, durante l'udienza, alla presenza del gip, del pm, dei periti e degli avvocati della difesa e delle parti civili.

"Sono state esposte a traumi sessuali" Secondo i periti del tribunale, le due bambine di Rignano Flaminio che avrebbero subito abusi secondo i periti del gip presentano "segni specifici in relazione ad un’esposizione ad un trauma di natura sessuale" e il loro comportamento "è indice di traumi sessuali subiti". L’esposizione al trauma sessuale si evidenzia in "curiosità morbosa nel confronti della sessualità e dei genitali, giochi dai contenuti fortemente erotizzati sia soli che in compagnia di un coetaneo, condotte sessualizzate accompagnate da sentimenti di colpa e vergogna evidenziati da un comportamento che la porta a spogliarsi, essere eccitata, toccarsi i genitali". Inoltre, spiega la relazione, la bambina "verbalizza contenuti riferentisi a rapporti sessuali e/o ad aspetti della sessualità adulta, difficilmente patrimonio dell’esperienza di una bimba della sua età".

Le bimbe testimonieranno Per questo motivo le loro dichiarazioni saranno acquisite come prova durante l'incidente probatorio. Nella perizia si legge che le due bambine "non sarebbero state influenzate dai genitori nei loro racconti". Le due piccoli teste sono state già sentite nelle scorse settimane all'interno di una struttura protetta dell'Università La Sapienza, dalla neuropsichiatra infantile Angela Gigante, e dalle dottoresse Marilena Mazzoleni e Antonella De Silverio. Nell’indagine della procura di Tivoli sono indagate sette persone.

Le parti civili: "La perizia conferma la consulente del pm" "Ora non si dirà più che i bambini fossero vittime di una suggestione collettiva e che raccontassero episodi frutto della loro fantasia o di quella dei loro genitori, visto che purtroppo la perizia ha confermato che i piccoli hanno segni specifici di ’esposizione ad un trauma sessualè secondo quanto scrivono i periti nominati dal giudice delle indagini preliminari". Così affermano gli avvocati Franco Merlino e Antonio Cardamone, in un comunicato rilasciato alla luce dei risultati della perizia disposta dal giudice. I penalisti invitano poi a ragionare sul fatto che il lavoro di cui si è avuta notiza oggi, "conferma quello che era stato svolto dalla consulente del pm che tanto è stata attaccata nella sua professionalità".

I difensori contro i periti: operano con pregiudizio «I periti hanno fatto troppo, cioè non si sono limitati a testare la capacità di testimonianza dei minori, ma li hanno interrogati sui fatti oggetto d’indagine il che non era loro consentito, perché si tratta di un accertamento rimesso al giudice». Così ha affermato l’avvocato Giosuè Bruno Naso, difensore di Silvana Candida Magalotti, una delle maestre della scuola materna Rovere, accusata di far parte di un gruppo di pedofili. Il penalista interviene dopo che i consulenti nominati dal gip di Tivoli hanno depositato il proprio dossier su due bimbe, confermando la capacità a riferire delle piccole.

Verità ancora lontana L’avvocato Naso, ha poi aggiunto: «I miei rilievi sono di metodo e di merito, riguardo le modalità con cui i bimbi sono stati interrogati ed al fatto che a me sembra che l’approccio sia stato orientato. Nel senso che l’opera dei periti soffre di un pregiduzio di fondo, cioè i bimbi sono stati abusati. Quando invece questa cosa deve essere accertata dal processo». Inoltre il legale sottolinea di avere cautela. Le valutazioni sono compiute su due bimbe, su un complesso di 19 bambini. Ancora deve esser concluso il primo blocco di 4, non si può metter il carro davanti ai buoi. Il lavoro da compiere, per arrivare alla verità, insomma, è ancora lungo.

Il 24 aprile gli arresti La Magalotti, insieme con le sue colleghe Marisa Pucci e Patrizia Del Meglio, con il marito di quest’ultima Gianfranco Scancarello, la bidella Cristina Lunerti, l’immigrato dello Sri Lanka, Kelum Weramuni De Silva, furono arrestati il 24 aprile. Il 10 maggio, su disposizione del tribunale del riesame di Roma, sono stati poi scarcerati. Nel frattempo nell’inchiesta è comparsa un’altra insegnante, Assunta Pisani. L’avvocato Domenico Naccari, difensore di Kelum, ha detto: «Siamo sereni, a nostro parere non è cambiato nulla.

Il nostro consulente è già al lavoro per fare le controdeduzioni a questa prima perizia disposta dal gip. La posizione di estraneità del mio assistito rimane comunque confermata anche dai racconti di queste prime bimbe che non individuano una persona di colore».

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