Rignano, ora in aula la parola ai bambini

«Le violenze sessuali sui minori a Rignano Flaminio non sono un’invenzione, ma purtroppo una triste realtà». È stato questo il commento a caldo dell’avvocato Carlo Taormina, legale di alcune famiglie dei bimbi di Rignano presunte vittime di abusi sessuali, alla fine della discussione delle perizie, davanti al gip di Tivoli Elvira Tamburelli. Nell’udienza di ieri, il gip ha disposto che le due bambine, giudicate dai periti idonee a testimoniare, vengano ascoltate, con l’ausilio di consulenti, il prossimo 28, 30 e 31 luglio, in sede di incidente probatorio, cosicché le loro testimonianze acquisiscano valore di prova. «Stanno ancora male. E questo va detto con buona pace di chi crede che si stia parlando solo di fantasie», ha commentato Franco Merlino, legale di parte civile, all’uscita dal tribunale. L’avvocato ha anche lanciato un appello agli organi di informazione, perché, nei giorni in cui si svolgerà l’incidente probatorio, mostrino una presenza discreta, nel rispetto delle regole sulla privacy e la tutela dei minori.
«Si sta confermando la nostra ipotesi accusatoria, me lo aspettavo», ha affermato il pm della procura di Tivoli, Marco Mansi. Le perizie esaminate durante l’udienza di ieri si riferiscono a due dei 19 bambini della scuola materna «Olga Rovere», che avrebbero subìto abusi. Due bambine che, gli esperti nominati dal gip - la neuropsichiatra Angela Giganti e le due psicologhe Antonella Di Silverio e Marilena Mazzolini - hanno giudicato in grado di testimoniare. Di più, dai colloqui avuti con loro emergerebbero «chiari segni lasciati dalle violenze subìte». La natura sessuale di questi abusi sarebbe provata da «una curiosità morbosa nei confronti della sessualità, con la verbalizzazione di contenuti che difficilmente sono patrimonio di una bambina in tenera età». Negli atti si escluderebbe qualsiasi condizionamento esterno: «Le bambine non sarebbero state influenzate dai genitori nei loro racconti». Analisi dettagliate, quelle dei periti, che entrano nel merito della questione e hanno calamitato una serie di critiche da parte della difesa. «Contestiamo la perizia - ha spiegato l’avvocato Giosuè Bruno Naso, difensore della maestra Silvana Malagotti - poiché i consulenti sono andati oltre il compito che era stato loro assegnato: il problema dell’accertamento dei fatti è compito del giudice. Nella consulenza sono state fatte domande sui fatti».
Dello stesso tenore le dichiarazioni dell’avvocato Franco Coppi che con l’avvocato Roberto Borgogno difende due dei sette indagati, l’autore tv Gianfranco Scancarello e la moglie, la maestra Patrizia Del Meglio: «Per fortuna i processi non si sono mai fatti soltanto con le perizie, ma ovviamente si fanno con il dibattimento». «Da sabato, vedremo se i bimbi ripeteranno quanto avrebbero detto in merito alle violenze - ha affermato Borgogno -. Nella perizia che riguarda le due bambine ci sono a nostro parere errori di metodo e di contenuto. I primi hanno inciso sui secondi, facendo arrivare a delle conclusioni che non rappresentano quanto accaduto». Parole che hanno alimentato accese polemiche. L’avvocato Taormina ha giudicato gli interventi dei difensori «un boomerang», sostenendo che ieri in aula è stata «ribadita la piena attendibilità» dei piccoli.

Intanto si attende che i tre consulenti depositino, entro il 31 luglio, l’esame svolto anche su altri due bambini, ritardato perché uno di loro avrebbe rifiutato alcuni incontri. Queste ultime perizie verranno esaminate dal gip il prossimo 22 settembre. Mentre il 19 settembre altri 8 bambini verranno ascoltati dai periti, per accertare la loro eventuale idoneità a testimoniare.

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