da Roma
Al tribunale di Tivoli ieri è stato il giorno dellaudizione del terzo bambino nellambito dellinchiesta sui presunti abusi sessuali a Rignano Flaminio. Il bimbo, 5 anni, ammesso a testimoniare dopo una perizia, nellaula resa più amichevole da disegni infantili, matite colorate e una cesta di giocattoli, avrebbe chiamato in causa quattro dei sette indagati: le maestre Patrizia Del Meglio e Marisa Pucci, la bidella Cristina Lunerti e il benzinaio cingalese Khelim De Silva. «La sua è stata la deposizione più importante, perché la più lucida», ha commentato il pm Marco Mansi. Che da un lato ha tratto limpressione che il bimbo abbia «sicuramente subìto qualcosa», ma dallaltro frena sottolineando che «si tratta di dichiarazioni rese da un bambino la cui attendibilità deve essere valutata».
Gli avvocati di entrambi i fronti cantano vittoria. Per il legale di parte civile Franco Merlino «il bambino ha confermato quanto dichiarato in passato in un racconto preciso e dettagliato», mentre il collega Carlo Taormina invoca il ritorno in carcere degli indagati: «Ora la magistratura deve adottare provvedimenti di rigore e mi riferisco a misure cautelari». Ma anche la difesa sorride: «Ritengo che sia stato inferto un colpo ferale allimpianto accusatorio - ha detto Giosué Bruno Naso, difensore di una maestra -.
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