«Il rigore? Ce n’erano altri due per noi»

OBIETTIVO Il tecnico del Chievo Di Carlo: «Giocando così possiamo salvarci»

MilanoÈ il destino del Chievo: giocare una buona partita e lasciare l’intero bottino sul campo per un rigore discusso e discutibile. È il destino anche del Milan: giocare bene, senza però chiudere la partita e portarsi dietro così tutta una serie di malignità fin troppo eccessive. «Milan fortunato? Ma non scherziamo – dice l’amministratore delegato dei rossoneri, Adriano Galliani -. Non avremo giocato una partita spettacolare ma questo Milan ha vinto meritatamente e quello che più conta è che ci siamo portati a casa i tre punti. Il rigore era fuori dall’area? Io ho visto Mantovani affondare letteralmente Inzaghi e nessuno dice niente... E poi mi dicono che ce n’era anche un altro su Kakà».
Chievo diligente, che gioca con ordine ma non punge. Il Milan che non deve affannarsi per contrastare la squadra di Di Carlo, ma con qualche giocata più fortunata avrebbe potuto chiudere la pratica con i veronesi molto prima e meglio. «Abbiamo giocato bene ma potevamo chiudere il match molto prima – dice Carlo Ancelotti -. Abbiamo avuto un po’ di paura nel finale, ma non abbiamo sofferto più di tanto. Potevamo fare qualche gol in più. Visto che una settimana fa siamo stati raggiunti nel finale a Lecce, nel finale abbiamo avuto anche un po’ di paura. Non mi sembra però che il Chievo abbia creato pericoli». Il rigore, come hanno dimostrato in un secondo tempo le immagini televisive, molto probabilmente non andava concesso: «A velocità normale quello era rigore – spiega sempre il tecnico rossonero -. Però io mi attengo alle direttive della mia società: quindi, non commento le decisioni arbitrali». Dice qualcosa Bentivoglio, senza alzare i toni: «C’è stato il contatto, ma fuori dall’area». Dice qualcosa anche Kakà, senza tanta voglia: «L’ha detto Bentivoglio: il contatto c’è stato. Poi l’arbitro ha fischiato. Che ci posso fare?». Dice la sua anche il tecnico Di Carlo, alla sua seconda partita sulla panchina dei veronesi, che ieri hanno rimediato al quinta sconfitta consecutiva. «Il rigore su Kakà? L’arbitro è stato tratto in inganno. La cosa più importante, però, è che la mia squadra abbia giocato una buona partita. Se si gioca così, si può solo risalire la china».
Galliani si ripete: «Da luglio tutto è stato programmato per vincere lo scudetto. Se non ci si riesce, dovremo essere almeno protagonisti fino alla fine». Ancelotti precisa. «Benzema ama il Milan? Mi fa molto piacere ed è anche una novità. Ma sono in tanti quelli che ci amano...». Gli chiedono come sta Borriello fisicamente ed emotivamente... «Lo vedo molto tranquillo e sereno e ben presto tornerà a dare una mano a tutta la squadra». Una classifica che si accorcia, anche se per il tecnico rossonero «si sono semplicemente delineate le forze in campo». E poi: «Se sono sorpreso dalle sconfitte di Napoli, Udinese e Fiorentina? Un po’ sì, anche se tutte le partite sono difficili. Avete visto noi contro il Chievo...». Infine, spazio ad un paio di battute: «Se mi piacerebbe avere in squadra uno come Amauri? Che domanda cattiva. Però noi abbiamo Borriello: è bravo quanto lui. David Beckham ha detto che non vede l’ora di allenarsi con noi? Mi fa solo piacere. È ben accetto, ma lui non sa cosa lo aspetta...», e giù una risata.

Il Milan invece sa cosa lo aspetta: due trasferte delicate, a Torino e a Palermo. «Il nostro gioco, fatto di grande fantasia e di ottime giocate, sulla carta si presterebbe meglio alle partite fuori casa. Sta a noi tradurre le nostre attitudini in punti».

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