da Roma
Due smentite, praticamente identiche, nel giro di due giorni. A campagna elettorale chiusa continuano le incomprensioni tra Romano Prodi e la stampa. E se gli «errori di comunicazione» sulle tasse sono rimasti confinati allItalia, le aperture del Professore ad Hamas sono diventate un caso internazionale. Nonostante una prima smentita mercoledì (lo staff di Prodi ha dato colpa alla traduzione di Al Jazeera), il ministero degli esteri dellAutorità nazionale palestinese ha dato per buona la versione dellintervista rilasciata allemittente araba e ha ringraziato il leader dellUnione per lapertura di credito nei confronti dellAnp. Merce rara da quando i palestinesi hanno mandato al governo il partito islamico, principale protagonista degli attentati terroristici contro gli israeliani.
E per questo il governo di Hamas si è augurato che Prodi riesca veramente a far cambiare idea allUnione europea, ammorbidendo la posizione assunta da Bruxelles nei confronti del nuovo governo palestinese guidato dagli estremisti islamici. Tra i messaggi di congratulazione arrivate alla sede dellUnione questo è stato quello meno gradito e, per evitare altri imbarazzi il portavoce di Prodi Silvio Sircana è stato costretto a tornare sulla questione sottolineando che «il presidente Romano Prodi ha precisato senza tema di smentite che la sua posizione è totalmente allineata con quella espressa dallUnione europea». E ancora: «Pur ritenendo molto interessante eventuali aperture di Hamas, Romano Prodi ha più volte ribadito le condizioni per un dialogo con lorganizzazione palestinese: il riconoscimento ufficiale dello stato di Israele, il totale abbandono di ogni tipo violenza e laccettazione dei passati accordi di pace».
Precisazione che non ha convinto il vicecoordinatore di Forza Itali Fabrizio Cicchitto, secondo il quale la posizione di Prodi sulla questione israelo-palestinese è «del tutto inaccettabile» ed è «di piena apertura ad Hamas: questa scelta - spiega lesponente azzurro - implicherebbe la riproposizione di quella politica estera ambigua che purtroppo ha segnato alcune delle fasi più opache della politica estera italiana».
Il caso dellintervista ad Al Jazeera si somma alle incertezze dellUnione sul ritiro delle truppe italiane dallIrak. «Sul terreno della politica estera - commenta Cicchitto - già i nodi cominciano a venire al pettine».
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