Rimessi a nuovo 51 tram del 1970

Rimessi a nuovo 51 tram del 1970

Un inedito trait d’union tra il tram storico e quello moderno. Grazie a un radicale processo di ristrutturazione sia interno che esterno - in gergo «revamping» -, i tram arancioni degli anni Settanta tornano a nuova vita. E quasi si stenta a riconoscere la forma squadrata della vettura che circola a Milano da quarant’anni. È la nuova «4900»: il «numero zero» di un progetto che interessa 51 mezzi per un investimento di 50 milioni di euro è stato presentato ieri nel deposito di via Leoncavallo. L’obiettivo, spiega Atm, è riportare a nuova vita vetture storiche rendendole più moderne, sicure, affidabili. La motorizzazione ad esempio garantisce un minore consumo energetici e il recupero dell’energia in frenata, gli interni sono completamente ridisegnati, i mezzi sono climatizzati. Anche l’accessibilità ai disabili prima non era possibile. AnsaldoBreda, che si è aggiudicata la gara indetta da Atm, consegnerà il primo tram pronto per i test in circolazione entro fine di novembre, al ritmo di due vetture al mese dovrebbe completare la fornitura nel 2013. «É il primo traguardo - - spiega Elio Catania, presidente Atm - del progetto ambizioso intrapreso lo scorso anno: offrire sui mezzi storici gli standard dei veicoli più moderni riportandoli a nuova vita. Un modo per investire sulla flotta tranviaria in linea con un attento utilizzo delle risorse pubbliche, considerato che un nuovo tram costa circa 2,5miloni, ne abbiamo spesi cinquanta per 51 mezzi».
Si rinnovano i trasporti pubblici, ma anche i tassisti milanesi rivendicano dati alla mano un record: «Quasi nove su dieci hanno motore Euro 4 e 5 e l’84% delle auto ha meno di cinque anni. I taxi milanesi non inquinano e la categoria è giovane e aggiornata». A commentare lo studio statistico è Salvatore Luca, dirigente dell’Unione artigiani della Provincia. Uno studio elaborato dall’Ufficio auto pubbliche sui taxi che circolano in città: balza all’occhio appunto che l’87,48% appartiene alle due classi meno inquinanti (Euro 4 e 5), un 9,22% di auto Euro 3 e solo poco più del 3% appartiene alle classi inferiori. Dati confortanti anche sulla «modernità» degli automezzi visto che l’83,93% è immatricolato da meno di 5 anni e solo il 2,97% ha più di dieci anni di lavoro sullo spalle. L’alimentazione diesel è la più ricorrente (35,80% più un 27,90 di diesel con filtro) ma subito dopo, con un 17,95%, vengono le auto ad alimentazione ibrida elettrica/benzina.

Sono il 7,74% i veicoli a metano/benzina e il 6,72% quelli a gpl/benzina. La metà dei tassisti ha certificato la conoscenza di una lingua straniera e di questi, l’89,9% ha indicato l’inglese. I due terzi dei tassisti ha meno di 50 anni e quasi un quarto non supera i quaranta.

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