Filippo Fantasia
Fiumi di Sangiovese scorrono sulla riviera romagnola dallaltra notte. Da quando il lanciatore Ilo Bartolucci ha chiuso lultima ripresa della quinta gara delle finali di baseball, regalando al Rimini lundicesimo scudetto della sua storia. 180 minuti di tensione per mettere al tappeto il Grosseto: Rimini torna campione dItalia dopo 4 anni di digiuno. Un trionfo inaspettato e per questo, forse, ancor più bello. Solo un mese fa, i romagnoli non erano nemmeno certi di entrare nei playoff. Dopo aver disputato lultima partita della stagione regolare, a Grosseto, avevano appreso della qualificazione mentre tornavano in pullman a casa. Il diretto rivale per la quarta piazza, lo straordinario Godo (prima apparizione in assoluto nella massima serie), perdendo a Modena ai supplementari, aveva lasciato ai riminesi lonere e lonore di giocarsi lo scudetto.
E i pirati da quel momento hanno travolto tutti, polverizzando in semifinale 4-2 i campioni in carica del Bologna e 4-1 il Grosseto in finale. Unimpresa che porta la firma anche di Michele Romano, da 33 anni sui campi di baseball: undici scudetti vinti, otto da giocatore e tre da tecnico. Ha saputo dare la carica giusta ai nero-arancioni, un gruppo di veterani a cominciare da Roberto Cabalisti, un braccio di gomma che a 45 anni lancia e fa girare a vuoto i battitori avversari. Elio Gambuti, altro quarantacinquenne, tornato a Rimini dopo una parentesi a San Marino, al fianco di Gigi Carrozza (37) e delloriundo James Buccheri (36).
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