A Rimini Tremonti torna a chiedere gli eurobond "E' l’unico modo per investire sul nostro futuro "

La crisi al centro del discorso del ministro dell’Economia: "ha una dimensione finora non nota nell’esistente". E apre all'alleggerimento dei tagli agli enti locali. Poi incontra Bersani. Il segretario Pd: "Sull'articolo 8 Tremonti si non si è chiuso". Ma Sacconi: "Bersani chieda a Trichet o alle parti sociali"

A Rimini Tremonti torna a chiedere gli eurobond 
"E' l’unico modo per
investire sul nostro futuro "

Rimini - "La crisi ha una dimensione finora non nota nell’esistente". Queste le parole di Giulio Tremonti al Meeting di Cl a Rimini. La crisi è stata al centro del discorso del ministro dell’Economia: "La crisi della Grecia è una crisi profonda, di sistema, ma legata a fattori che appartengono al passato. Il futuro non può essere basato sulle cause che hanno portato alla quella crisi - ha continuato - ma si deve puntare al rigore e alla disciplina".

"Il futuro è negli eurobond" "Non c’è ancora il game over della crisi", avverte Tremonti, che torna a ribadire: "L’unico modo per investire sul nostro futuro è quello degli eurobond". Poi un cenno al processo di integrazione europea: "È difficile dire che la Germania ha perso, ha pagato un prezzo, forse è stato esattamente il contrario". 

L'art. 8 della manovra Al di là del discorso, il Meeting è stato anche un momento di confronto con l'opposizione: Tremonti ha infatti incontrato il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, arrivato a sorpresa. Al centro del colloquio, stando alle parole di Bersani, la manovra e soprattutto il tanto contestato articolo 8, quello relativo ai licenziamenti. "Tremonti si non si è chiuso, mi è sembrato abbastanza aperto", ha detto il segretario del Pd. L'incontro però ha scatenato qualche polemica da parte del ministro del Welfare Sacconi: "Bersani non può chiedere al solo Tremonti, che peraltro ha contribuito alla elaborazione della norma. Lo dovrebbe chiedere al governatore della Bce Trichet che in più sedi, anche pubbliche, ha suggerito all’Italia il potenziamento della contrattazione aziendale e il superamento della cosiddetta rigidità in uscita. Dovrebbe chiedere alle parti sociali che, quasi tutte con l’eccezione della Cgil, hanno esplicitamente condiviso la fiducia in esse riposta dalla norma nel momento in cui essa attribuisce ai contratti di prossimità tra le organizzazioni maggiormente rappresentative la capacita di creare le condizioni specifiche per incrementare gli investimenti e l’occupazione di qualità".

I tagli agli enti locali Nel suo discorso, nessun accenno alla manovra economica, ma Giulio Tremonti sarebbe aperto a rivedere al ribasso i tagli agli enti locali, purché si mantengano invariati i saldi della manovra. A rivelarlo il governatore della Lombardia, Roberto Formigoni: "Gli ho spiegato la riunione del Pdl ieri e il lavoro fatto sulla manovra, con Alfano, i capigruppo, i sindaci e i presidenti di regione. L’ho trovato attento e interessato: mi ha fatto alcune domande su quello che ci siamo detti ieri e gli ho spiegato che Alfano ne ha già cominciato a parlare con la Lega e nel fine settimana lo avrebbe chiamato per parlarne, dopo aver sentito anche Berlusconi e Bossi. Tremonti ha voluto capire e ha poi ribadito la necessità di mantenere i saldi finali invariati.

Mi è sembrato aperto a riformulare delle misure, ad esempio sulla necessità di rivedere al ribasso i tagli a Regioni e Comuni. Abbiamo quindi discusso delle proposte che ho avanzato nei giorni scorsi e gli ho illustrato tutto. Si è dimostrato molto interessato.

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