Rinaldo Olivieri architetto in campo

Forse uno dei suoi edifici più suggestivi è il municipio del comune di Trevenzuolo nel Veronese (1976). Pure le linee, con un ricordo della lezione razionalista e un omaggio al grande Carlo Scarpa nell’equilibrio compositivo. A Rinaldo Olivieri (1931-1998) Verona dedica ora una mostra in cui è illustrata la sua doppia personalità di architetto e di scenografo. Architetto immune sia dall’anonimato dell’international style, sia «dalle «balorde categorie del post-modern» come scrive nel catalogo Bruno Zevi. E l’edificio di Trevenzuolo ne è un eccellente esempio ancor più dell’esplosiva Pyramide ideata nel ’72 per Abidjan in Costa d’Avorio.

Progettista rigoroso, come scenografo Olivieri non dimenticò di essere architetto: si veda la spettacolare messa in scena dell’Aida a Verona nel 1993 quando, per la prima volta nella storia dell’Arena, riuscì a coprire con un gigantesco baldacchino la scena del Tempio nel quarto atto.

LA MOSTRA
«Rinaldo in campo», a cura di Rebecca Olivieri e Andrea Mancini. Verona, Teatro Camploy, via Cantarane 32. Fino al 30 novembre.

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