Dal ring alla corsa,

Stamattina la città verrà travolta da un'allegra fiumana di circa seimila persone che invaderanno pacificamente Milano per la nona edizione della City Marathon.
Un caleidoscopio colorato tra le vie di una città che, da sempre, è famosa per andare di corsa, ma non certo con pantaloncini e scarpe da running. Una festa però che rischia di essere rovinata dall’assenza dei vigili che, per protesta contro il Comune, non presidieranno gli incroci.
Comunque, professionisti a parte, al pari di ogni maratona, il grosso dei partecipanti sarà costituita dal carosello degli amatori: podisti più o meno sfegatati e neofiti alla prima esperienza, tra i quali si nasconderanno anche volti noti dello spettacolo e dello sport.
Tra questi ci sarà anche il fresco campione del Mondo di pugilato, Giacobbe Fragomeni, dimostrazione in carne e ossa di come lo sport possa aiutare a emergere anche da un difficile passato. Lo scorso 24 ottobre Giacobbe, diventato pugile dopo aver trascorso un'adolescenza turbolenta, è diventato il primo milanese a indossare la cintura iridata davanti al proprio pubblico. Un mese esatto dopo l'impresa il campione ha deciso di togliersi per un giorno i guantoni e tuffarsi in mezzo al popolo di amatori per la sua prima esperienza nella maratona. Pardon, mezza maratona, come si affretta lui stesso a specificare a poche ore dal via: «Non sono mica matto, peso quasi cento chili e rischierei di farmi male sul serio se provassi a correre tutto il percorso», dice scherzando, ma non troppo. «Quello che importa non è tanto i chilometri che percorrerò, né in quale tempo coprirà la mezza distanza. Mi aspetto di vivere una giornata di puro divertimento».
Già, perché una volta tanto Giacobbe, smessi i panni del pugile professionista, non dovrà combattere contro il peso né prepararsi ad affrontare un incontro sulle dodici riprese (la prima difesa della cintura è attesa per fine febbraio) ma solo divertirsi e raccogliere il caldo abbraccio della «sua» Milano. «A me correre piace molto e sono abituato a farlo, anche su distanze medio-lunghe: quasi ogni domenica faccio una ventina di chilometri, ma in genere lo faccio da solo. Mi rilassa, mi aiuta a riflettere oltre a darmi il fiato necessario a stare sul ring da protagonista. Ma oggi sarà diverso, non vedo l'ora di partecipare a questa festa dello sport assieme ad amici come l'assessore Terzi e l'ex campione di pugilato Rocky Mattioli e altri ancora». A proposito di festa, ci si augura che l'edizione di quest'anno non susciti le piccate polemiche che una parte della cittadinanza sollevò un anno fa per il traffico bloccato - temporaneamente - dal passaggio dei podisti. Su questo l'opinione del campione non si fa attendere e arriva pungente come uno dei suoi ganci e divertente come lui sa essere tra le sedici corde: «Certa gente non sa cosa si perde. Vuol dire che correremo anche per loro, per far venire anche a chi non fa sport la voglia di provarci. Dimostreremo che è inutile lamentarsi, quando invece si potrebbe partecipare a una giornata così bella.


La domenica è una giornata di riposo: che se la godano anche loro, abbandonino le auto nei loro garage e scendano per le strade a condividere l'atmosfera di festa che solo lo sport sa regalare. Scelgano loro come: camminando, correndo, andando in bicicletta o spingendo un passeggino. L'importante è non mancare».

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