Roma - Il Viminale ha incaricato l’Avvocatura di avanzare istanza di revoca dell’ordinanza emessa dalla V sezione del Consiglio di Stato in relazione alla lista della Democrazia Cristiana essendo ormai iniziato il procedimento elettorale. Lo annuncia il ministero dell’Interno. In altre parole il governo si è mosso per impedire che il voto possa essere rinviato a seguito della riammissione della lista della Dc di Giuseppe Pizza decisa dal Consiglio di Stato. Il ministero dell’Interno ha dato incarico all’Avvocatura anche "di proporre ricorso alle sezioni unite della Corte di Cassazione per regolamento preventivo di giurisdizione perché sia risolta una volta per tutte la questione della competenza a giudicare sul processo elettorale".
Amato, rinvio possibile La riammissione della Dc potrebbe comportare un rinvio della data delle elezioni. A dirlo è stato il ministro dell’Interno Giuliano Amato. Il capo del governo Romano Prodi, però, fa sapere che l'esecutivo farà di tutto per "evitare il rinvio delle elezioni. Il processo elettorale è già stato iniziato ed interromperlo sarebbe estremamente grave", ha aggiunto Prodi, ricordando ad esempio che "i militari all’estero hanno già votato". Il premier però non vede alcuna "regia politica" dietro al caso Pizza. Silvio Berlusconi va subito all'attacco: un eventuale rinvio delle elezioni "sarebbe un danno notevole per un Paese che ha bisogno di un governo immediatamente operativo e immediatamente efficace. Sarebbe un altro regalo di questo governo della sinistra che francamente gli italiani non meritano. Mi auguro che Pizza dia un segno di responsabilità, che credo lo premierebbe anche elettoralmente".
Pizza: "Il rinvio? Si rafforza la democrazia" Un possibile rinvio delle elezioni politiche "non è un dramma, anzi sarebbe un elemento di rafforzamento della democrazia di questo paese". La Dc di Pizza sostiene di aver diritto a partecipare alle elezioni e di conseguenza considera questa sentenza "giusta, degna di un paese civile". Il leader della Dc si sarebbe detto "felice di partecipare alle elezioni con gli stessi diritti e le stesse prerogative degli altri partiti".
Sequestro del simbolo Udc "Ci siamo attivati per far sequestrare il simbolo Udc, che viene ancora usato illeggittimamente nonostante la sentenza che autorizza solo la nostra formazione politica ad utilizzare lo scudo crociato", ha dichiarato il segretario nazionale della Democrazia cristiana ai microfoni di Infoparl.it. "L’esclusione dalla competizione politica nazionale non è dovuta ad una nostra responsabilità, ci siamo battuti fino in fondo contro un provvedimento iniquo e sbagliato, l’ordinanza del Consiglio di Stato ci ha dato ragione ed ora abbiamo diritto di svolgere la campagna elettorale come tutti gli altri partiti. Già ci è capitata la stessa vicenda per le elezioni amministrative dello scorso anno - continua Pizza - e tre Tribunali amministrativi regionali e il Consiglio di Stato ci avevano dato ragione, stavolta abbiamo ottenuto una conferma più difficile, perchè il ministero dell’Interno ha preso una decisione politica e non amministrativa". E conclude: "Ci siamo attivati per far sequestrare il simbolo Udc, che viene ancora usato illeggittimamente nonostante la sentenza che autorizza solo la nostra formazione politica ad utilizzare lo scudo crociato".
Berlusconi e Veltroni contrari "Sarebbe un dramma per il paese perdere ulteriore tempo. Faccio appello alla Dc affinchè abbia senso di responsabilità e rinunci alla richiesta di avere altri giorni in più per la campagna elettorale". Lo dice Silvio Berlusconi parlando a margine di un incontro organizzato dall’Ance.
"Allo stesso tempo - aggiunge il Cavaliere - chiedo alle tv di recuperare gli spazi per la Dc di Pizza". Sulla stessa linea anche il candidato dei Democratici che si dice essere "assolutamente contrario" al rinvio delle elezioni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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