Riordino degli ospedali, nel centrosinistra è caos

Stefania Scarpa

«Una telenovela». È eloquente il commento di Rodolfo Gigli, capogruppo Udc in consiglio regionale, di fronte all’ennesimo pasticcio nella gestione da parte della maggioranza regionale della sanità. A dare origine all’ennesima commedia degli equivoci un piano particolareggiato di riorganizzazione del sistema ospedaliero pubblicato ieri da un quotidiano. Cifre che l’assessore regionale alla Sanità Augusto Battaglia si è così affrettato a sconfessare, per la verità solo in parte: «I dati apparsi su un quotidiano non costituiscono in alcun modo il piano di riorganizzazione della rete ospedaliera. Si tratta infatti di uno dei diversi studi tecnici elaborati dall’Asp che saranno oggetto nelle prossime settimane di esame da parte dell’assessorato alla sanità». Una precisazione che però non ha affatto convinto il presidente della Commissione Sanità Franco Dalia (Margherita), che si è sentito tagliato fuori: «Evidentemente - ha detto piccato Dalia - il metodo che si sta portando avanti a livello di governo regionale non comprende in alcun modo un processo di concertazione e condivisione di scelte così importanti e così di impatto per l’opinione pubblica. Andare avanti su questa via determina solamente una fibrillazione di tutti gli operatori del settore e allarmismo nei cittadini». Con tanto di bocciatura finale: «Per quanto mi riguarda - ha tagliato corto Dalia - non mi sembra più possibile prendere in considerazione questo documento di partenza per un complessivo riordino della sanità laziale. A questo punto dovranno essere prese importanti e definitive decisioni politiche: dobbiamo azzerare tutto e ripartire con una vera concertazione tra forze politiche e forze sociali per discutere seriamente della proposta che la Regione Lazio dovrà portare all’attenzione del Governo nazionale per il rientro da una situazione di deficit che sta diventando preoccupante». Anche il capogruppo alla Regione Lazio dei Socialisti Riformisti della Rosa nel Pugno va all’attacco: «È inammissibile che si continuino a leggere sulla stampa Piani e Documenti sulla Sanità, che prima di essere resi pubblici ne avrebbe dovuto almeno discutere il consiglio regionale. Se qualcuno pensa che venire in consiglio regionale sia una perdita di tempo, eccezion fatta di quando bisogna aumentare le tasse, si sbaglia di grosso. Sulla sanità siamo ormai al circo Barnum, con i continui messaggi contraddittori».
Attacca anche l’opposizione, che assiste sconcertata a un teatrino incredibile.

Francesco Giro, coordinatore regionale di Forza Italia, parla di «consiglio regionale e giunta ormai vittime del caos più totale e prigionieri di un torbido gioco di potere». «Forse - è l’invito dell’esponente azzurro - sarebbe più dignitoso per la maggioranza gettare la spugna e per i cittadini del Lazio tornare a votare».

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