da Roma
LEuropa riprenderà a crescere nel biennio 2006-2007, ma le tre economie più importanti dellarea euro - Germania, Francia e Italia - continueranno ad avere deficit ben superiori al limite del 3% se non modificheranno le loro politiche di bilancio. In particolare, per lItalia la commissione Ue prevede un deficit del 4,3% questanno, del 4,2% lanno prossimo e del 4,6% del pil nel 2007, a politiche invariate. La stima della crescita italiana è dello 0,2% questanno, seguita da un rimbalzo dell1,5% nel 2006 e dell1,4% nel 2007. Tuttavia, il nostro Paese rischia di perdere ancora quote di mercato nel commercio internazionale. Le previsioni sui conti pubblici «non pregiudicano il giudizio della commissione sullItalia», che sarà formulato in gennaio dopo un incontro con Giulio Tremonti, avverte il commissario agli Affari economici Joaquin Almunia.
Europa in ripresa. Sarà soprattutto la domanda interna, trainata dagli investimenti e da una minore disoccupazione - afferma la commissione nelle sue previsioni dautunno, rese note ieri a Bruxelles - a spingere leconomia di Eurolandia fuori dalle secche. La crescita nei 12 Paesi dellarea euro dovrebbe essere pari all1,3% alla fine di questanno, per rimbalzare all1,9% nel 2006 ed al 2,1% nel 2007. «Lo scenario è quello di una crescita globale robusta, con un incremento del commercio mondiale ed un ritorno dellEuropa alla sua crescita potenziale», intorno al 2%. Nonostante il rialzo dei prezzi petroliferi ed energetici, linflazione non fa paura: il 2,3% medio di questanno dovrebbe ritornare al 2,2% nel 2006 ed all1,8% nel 2007, sulla base di una previsione di stabilità del barile di petrolio, fra i 60 e i 61 dollari. In queste stime cè anche un messaggio evidente di Bruxelles alla Banca centrale europea: non è necessario aumentare i tassi dinteresse. «Dobbiamo rispettare lindipendenza della Bce, ma abbiamo anche il dovere di dire come la pensiamo», chiarisce Almunia.
Deficit ancora elevati. La maggiore preoccupazione della commissione riguarda i conti pubblici dei principali Paesi europei, Germania, Francia e Italia. Berlino e Parigi resteranno oltre il limite di deficit del 3% almeno fino al 2007, dunque per sei anni di fila. AllItalia la commissione aveva dato tempo fino al 2007 per ritornare entro i limiti di Maastricht, ma le stime di Bruxelles sono di un rapporto deficit-pil del 4,2% nel 2006 e del 4,6% «a politiche invariate» nel 2007. Il documento della commissione prevede anche un aumento del rapporto debito-pil questanno (la prima volta in un decennio), raggiungendo il 108,6%. Il dato scenderebbe al 107,4% lanno prossimo e al 105,2% nel 2007.
Presto incontro Almunia-Tremonti. Le stime della commissione sui conti pubblici italiani non tengono conto completamente delle misure inserite nella Finanziaria, che non è stata ancora approvata in Parlamento. «Sono stime che non pregiudicano il giudizio di Bruxelles sullItalia», che arriverà in gennaio, precisa lo stesso Almunia. Il commissario Ue vedrà in dicembre il nostro ministro dellEconomia: «Abbiamo concordato un incontro, perché Tremonti vuole spiegarmi nel dettaglio limpatto delle misure fiscali nel 2006 - dice Almunia -: ne discuterò con lui in modo da avere una base migliore per la nostra valutazione di gennaio».
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