«Ripresa in vista, cresce la fiducia delle imprese»

Positivi i dati dell’ultimo trimestre per terziario innovativo e manufatturiero. Nei servizi oltre il 50% degli addetti è donna

Andrea Fontana

Fiducia all’insù per le imprese lombarde e milanesi nel terzo trimestre dell’anno, «una buona premessa per chiudere bene il 2005 e iniziare bene il 2006», dicono gli esperti di Assolombarda. Sono soprattutto le società di information technology, di ingegneria e servizi innovativi per le aziende a sorridere guardando la tabella ordini, più ricca rispetto alla media nazionale. Segnali confortanti nella domanda, quelli indicati nell’indagine Isae-Assolombarda, che fanno impennare l’ottimismo ai livelli massimi degli ultimi 4 anni e che si riflettono anche su aspettative più rosee per l’occupazione.
«Il messaggio che arriva da questo rapporto mostra un rilancio nel manifatturiero con il settore dei servizi che di conseguenza torna ad accelerare - sintetizza Gianfranco Casati, amministratore delegato Accentura Italia -. I servizi a valore aggiunto che si affiancano ai prodotti sono sempre più importanti perché permettono di compensare la minore competitività dei nostri prezzi rispetto ai prodotti di altri Paesi». Cresce di meno la fiducia nell’industria, ma è chiara l’inversione di tendenza dopo tre trimestri consecutivi in rosso. Il campanello che annuncia la ripresa è dato dalle scorte del manifatturiero finalmente in discesa: se in Lombardia l’ottimismo degli imprenditori rivede i livelli del 2003, nel milanese c’è più prudenza anche perché il portafoglio ordini cala rispetto al periodo aprile-giugno di quest’anno.
Terziario innovativo dunque, in maggiore espansione rispetto all’industria, ma non senza ostacoli da superare per una crescita più spedita. La flessibilità del mercato del lavoro, in cui il settore servizi fa già meglio dell’industria con l’83 per cento degli addetti che ha un contratto a tempo indeterminato contro il 93 per cento del manifatturiero. «C’è poi un problema Irap che grava sulle aziende laddove in altri Paesi esiste la “tax holiday” (periodo di esonero dalla tassazione, ndr) - aggiunge Casati - e infine pur essendo la città più internazionale d’Italia, Milano non è così in grado di attrarre giovani talenti stranieri come Praga, Londra, Madrid e Barcellona».
Il buon momento del settore, cresciuto nel 2004 dell’8,2 per cento come fatturato, è confermato dalla dinamicità nel mercato del lavoro. «Queste imprese hanno continuato ad aumentare in questi anni il numero di addetti e i profili che cercano sul mercato sono medio-alti - spiega Pietro De Carolis, presidente del gruppo terziario innovativo di Assolombarda -. I titoli più gettonati sono: ingegneri, informatici e laureati in economia».

Addetti sempre più rosa: le donne nelle aziende milanesi di servizi, conferma l’Osservatorio del terziario, superano gli uomini e sfiorano il 51 per cento, anche se i ruoli dirigenziali sono ancora prevalentemente maschili: meno di un manager su quattro è donna.

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