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Risanamento respira: c’è un’intesa con i pm per vedere le carte

Sembra aver imboccato la strada del buon senso l’intricata vicenda che riguarda le bonifiche dei terreni di Santa Giulia, di proprietà del gruppo Risanamento: e infatti il titolo, in Borsa, ha fatto un balzo del 3,48%. Ieri il presidente, Vincenzo Mariconda, insieme ai legali della società, ha avuto un incontro in Procura con i magistrati che hanno disposto il sequestro dell’area, il 20 luglio, della quale lo stesso Mariconda è stato nominato custode giudiziale. Risanamento ha dichiarato ai magistrati di aver fatto ogni bonifica necessaria, di essere in possesso di ogni certificazione prevista e di tutte le documentazioni che attestano la conformità alle leggi. E ha chiesto di poter visionare i documenti in possesso della Procura, in base ai quali - evidentemente discordanti da quelli della società - è stato deciso di porre i sigilli ai terreni. La Procura non ha opposto dinieghi e ha messo a disposizione, senza formalità particolari, le sue carte, alle quali nei prossimi giorni Risanamento avrà dunque accesso. Di conseguenza, la società non ha presentato istanza di dissequestro, ma ha rinviato ogni ulteriore atto al «chiarimento» che potrà avvenire nelle prossime settimane.
Frattanto il cda, nella riunione di giovedì sera, ha deciso di incaricare una primaria società di valutazioni ambientali di effettuare una perizia sui terreni oggetto della controversia: si tratta di un milione di metri quadrati di aree ex industriali, dismessi dalla Montedison, sulle quali dal 1934 fino alla seconda guerra mondiale si sono prodotti pesticidi, durante la guerra gas nervino, e dopo la guerra fertilizzanti. Gli esperti incaricati dovranno esprimersi sulla necessità di ulteriori interventi di bonifica, sui costi che questi comporterebbero, da cui emergerebbe, come conseguenza, l’eventuale necessità di costituire un fondo di garanzia per far fronte alle nuove spese.
L’area resta sequestrata, per ora, almeno fino a quando, come si può ipotizzare, Risanamento e magistrati non s’incontreranno per mettere a confronto le nuove documentazioni degli uni e degli altri. Va segnalato che già nei primi mesi del 2010 il gruppo aveva disposto - alla luce di un aggiornamento delle normative - nuovi accertamenti di conformità delle opere di bonifica effettuate. Le certificazioni in mano a Risanamento sottoscritte dall’Arpa risalgono infatti agli anni precedenti. Il giudizio espresso dopo i nuovi accertamenti fu quello di una completa conformità alle leggi.
I terreni di Santa Giulia sono iscritti nel bilancio di Risanamento per circa 1 miliardo di euro.

La spesa sostenuta in passato per le bonifiche ammonta a 120 milioni, un nuovo, radicale intervento ambientale è stato stimato, nel corso di un interrogatorio, dall’imprenditore del settore Giuseppe Grossi, non meno di 400-500 milioni di euro.

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