Manchester Un derby infinito, vibrante di orgoglio e senso dappartenenza. Sotto una pioggia battente, per una cornice ancora più inglese. Un derby che il Manchester United si illude di aver già vinto allintervallo, ma che rischia di pareggiare allo scadere. Un peccato di presunzione. Ma soprattutto tanto cuore City. Perché la squadra di Mancini, sotto di tre gol dopo 45, pur in inferiorità numerica dal 10pt, è protagonista di una rimonta esaltante che svanisce proprio sul traguardo, per esaurimento di energie.
Cinque gol nel giorno del ritorno di Scholes, a sette mesi dal suo addio al calcio. Resterà a dare una mano al giovane United fino al termine della stagione. Ne ha bisogno Ferguson, che vede la sua squadra in balia del ritorno dei citizens. Perché non bastano ai red devils i due gol di Rooney e la mezza rovesciata di Welbeck per blindare la qualificazione al quarto turno di Fa Cup. Come neppure luomo in più, conseguenza della severissima espulsione di Kompany in apertura di gara. Nellintervallo Mancini ridisegna la sua squadra per scongiurare il cappotto. Senza Balotelli, Dzeko e Yaya Toure, sembra già pensare alla semifinale di coppa di Lega, mercoledì prossimo contro il Liverpool. Ma le sue scelte difensive si rivelano la migliore arma possibile, sparigliando la partita che si riapre grazie alla punizione di Kolarov. Tocca poi ad Aguero alimentare i sogni di rimonta. Ma al finale di gara il City arriva stremato, senza più forze, sorretto dal solo orgoglio. Troppo poco per sperare nellaggancio in extremis, abbastanza per meritare gli applausi dellEtihad stadium.
Anche se negli spogliatoi Mancini non può non tornare sullespulsione di Kompany, decisiva ai fini del risultato. «È meglio non parlare dellarbitraggio, in 11 contro 11 ovviamente sarebbe stata tutta unaltra storia le parole del tecnico italiano -. Preferisco commentare la prestazione dei miei, abbiamo disputato una fantastica ripresa».
Un ritorno agevolato anche dalla colpevole complicità dello United, secondo Ferguson: «Forse ci siamo illusi che la partita fosse finita dopo il primo tempo e nella ripresa abbiamo commesso troppi errori. È più colpa nostra che merito del City. Ma resta una vittoria fondamentale». Dopo la scoppola di ottobre (1-6), è pur sempre una dolce rivincita.
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