La vicenda del piccolo Mirko trovato annegato nella vasca da bagno «rischia di diventare una seconda Cogne». A paventarlo è il criminologo Francesco Bruno che non può fare a meno di fare un parallelo con il delitto di Samuele Lorenzi alla luce degli elementi di cui si è a conoscenza. «Certamente cè una condizione in cui è morto un bimbo per cause violente, alla presenza della madre e cè una azione di violenza indimostrabile come a Cogne». Bruno rileva che «siamo tenuti in una situazione di assoluta non trasparenza. Ora però cè paura di parlare per non fare una seconda Cogne».
A modo di vedere del noto criminologo, ci sarebbero già elementi per indirizzare le indagini. «È evidente che non siamo di fronte ad un banale incidente. E se ci fosse stata la partecipazione di una terza persona? Indagando la madre si potrebbe fare luce su molte situazioni ancora dubbiose.
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