Roma

Rischio paralisi a Conca d’Oro

A due settimane dall’inizio dei lavori per la metro B1 preoccupati residenti e commercianti

Marcello Viaggio

Un quartiere a rischio paralisi. Collasso della circolazione, scarsa illuminazione pubblica. Posti auto più introvabili di un ago nel pagliaio. Nessun indennizzo per il commercio locale. Questi gli incubi che popolano le notti ormai insonni degli abitanti della zona Conca d’Oro-Valli, nel IV Municipio. A due settimane esatte dal via ai cantieri della metro B1, previsto per il 26 ottobre, il quartiere corre il pericolo di piombare nel caos per cinque lunghi anni. Cioè quanto dureranno i lavori per portare la sotterranea da piazza Bologna al capolinea di Conca d’Oro. Un’opera fondamentale per alleggerire la viabilità di superficie, quando sarà completata. Una metropolitana, fra l’altro, finanziata al 64 per cento dallo Stato tramite la Legge Obiettivo. Purtroppo il Campidoglio poco sta facendo per tranquillizzare gli abitanti e limitare i disagi dei cantieri.
A luglio, in un’assemblea pubblica, il presidente del comitato di quartiere Valli-Conca d’Oro, Marcello Paolozza, aveva presentato al Comune una serie di proposte su viabilità alternativa, posti auto, limiti di velocità, lavori di rifacimento stradale, apertura di una stazione ferroviaria a via Val d’Ala. Fra le richieste dei cittadini, anche il rifacimento della segnaletica, la ristrutturazione degli impianti di illuminazione, un presidio fisso di polizia municipale a piazza Conca d’Oro. Per due lunghi mesi, il silenzio.
Alla fine l’assessore alla mobilità, Calamante, si era deciso a dare appuntamento ai residenti il 5 ottobre pomeriggio a via Val di Lanzo. Annunciato con tanto di manifesti. «Ma Calamante neppure è venuto - lamenta Ignazio Cozzoli, presidente del comitato di quartiere Valli -. Al suo posto ha mandato un funzionario, a digiuno di tutta la questione». L’Atac, durante l’assemblea, ha illustrato le deviazioni degli autobus. Viale Tirreno e via Conca d’Oro diventeranno quasi interamente a senso unico. I bus correranno sulle vie parallele: via Val di Lanzo, via Valle Scrivia, via Vermiglio. Ma quando ne verrà rifatto il manto stradale in vista di un impatto devastante, con ben dieci linee di bus e jumbo bus? Il presidente del IV, Benvenuto Salducco, ha assicurato i lavori prima del 26 ottobre. I comitati di quartiere, però, non chiedono una semplice ripassata di bitume fresco, ma una ristrutturazione seria, con materiale fonoassorbente ed autodrenante delle acque piovane. Fuori discussione che lavori del genere verranno fatti, se non altro perché di soldi in bilancio per l’operazione non ce ne sono. Dunque, il manto durerà quanto potrà. Poi saranno dolori.
Le domande che attendevano risposta, però, erano anche altre. Ad esempio, che fine faranno i trenta platani di piazza Conca d’Oro? «Ci hanno detto che saranno trapiantati - afferma Cozzoli -. Ma a noi l’Ufficio Giardini ha detto che per quest’operazione occorrono due anni di preparazione, con potature particolari». I platani finiranno, quindi, a fare legna da ardere in qualche deposito.
E i parcheggi, considerando che a Conca d’Oro salteranno centinaia di posti? «Non ci hanno dato nessuna risposta - risponde Cozzoli -. Già oggi parcheggiare è un’impresa disperata, oggi perfino con la moto io ho impiegato mezz’ora. Per i commercianti non è stato previsto un fondo di solidarietà. Studi sulla staticità dei palazzi a ridosso degli scavi e di quelli che dovranno sopportare il passaggio dei jumbo? Ci hanno garantito che saranno monitorati in corso d’opera. Ma se succede qualcosa prima?», si chiede Cozzoli.

E il potenziamento dell’illuminazione pubblica? Il presidio dei vigili? «Purtroppo non ci hanno risposto», afferma Paolozza: «Li solleciteremo di nuovo».

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