da Lodi
Gianpiero Fiorani, ex ad di Bpi, è stato rinviato a giudizio, ieri mattina, per lipotesi di false comunicazioni ai soci per i bilanci degli anni 2003 e 2004 dal gup del tribunale di Lodi Andrea Pirola. Aveva chiesto il patteggiamento ma non per più di due mesi. La procura ne chiedeva cinque. Allora Fiorani ha scelto il processo che, comunque, viste le scadenze si presenta già con la possibilità della prescrizione. Sarà in buona compagnia lex ad. Con lui, alla prima udienza che si aprirà il 13 novembre dalle 10, andranno, infatti, anche Giorgio Olmo, allepoca vice presidente Bpl, Giovanni Vismara, allora direttore di gruppo del settore «corporate management» e Aldino Quartieri, ex sindaco della banca. Dieci, invece, i prosciolti dalla stessa accusa: tra loro anche il consigliere Luca Barilla, «per non aver commesso il fatto» e Gianmaria Visconti di Modrone, «perché il fatto non costituisce reato».
Gli 11 patteggiamenti chiesti tre settimane fa, invece, sono stati tutti concessi e avranno una contropartita compresa tra 4.560 euro di multa a 4 mesi di reclusione. Gli occultamenti delle operazioni in perdita nei bilanci ufficiali della vecchia Banca Popolare di Lodi, negli esercizi 2003 e 2004 sarebbero state finalizzate a presentare al mercato «ratios» patrimoniali superiori rispetto alla realtà e, in ultima analisi, avrebbero preparato il terreno anche per lassalto alla banca Antonveneta, che avrebbe fatto della Bpi la quinta banca italiana. Questa la tesi del pm Alessandra Simion, titolare dellinchiesta, e del gup Andrea Pirola. E adesso compare come indagato anche Riccardo Motta, il partner di Deloitte&Touche che dal 2003 cominciò a occuparsi della revisione dei bilanci della Popolare di Lodi.
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