«Risparmiare si può: abbiamo tagliato indennità e rimborsi»

Interventi mirati, non si deve agire con demagogia

da Milano

Senatore Romano Comincioli, lei è riuscito a far risparmiare allo Stato 13 milioni di euro in un anno. Ci sveli il segreto.
«In realtà nel triennio 2006-2008 si tratta di 77,5 milioni. Il risparmio è stato reso possibile agganciando il bilancio al tasso d’inflazione programmata e non più al Pil, imponendo una gestione più rigorosa, per la quale l’opera di noi Questori è stata essenziale».
Dove avete tagliato?
«Abbiamo bloccato gli aumenti delle indennità, soppresso i rimborsi dei viaggi internazionali, ridotto le spese delle commissioni e sospeso gli aumenti dei dipendenti. E con l’introduzione del global service siamo riusciti a snellire le forniture di beni e servizi, riducendo il numero dei contratti da 30 a 4».
Lei prima di entrare in Forza Italia era a Publitalia. Dica la verità: ha copiato dal mondo imprenditoriale.
«In effetti ho mutuato dall’esperienza aziendale per esempio le convenzioni sanitarie, che consentiranno di abbattere i costi dei rimborsi delle prestazioni mediche. Ma sul canone elettrico abbiamo fatto quello che fa la brava massaia comparando i prezzi e spingendo il nostro fornitore a ribassare i costi».
Lei ha proposto la costruzione di un impianto fotovoltaico.
«L’impianto ci consentirà di produrre energia dimezzando la bolletta energetica. Senza spendere un centesimo visto che l’opera sarà finanziata in project financing».
Ma allora i costi della casta si possono davvero abbattere?
«Si può.

Del resto al Senato ben prima di Rizzo e Stella erano stati due miei colleghi, Salvi e Villone, a scrivere un libro sui costi della democrazia. L’importante è agire non sull’onda della demagogia ma con interventi ragionati e condivisi».

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