Ma risparmiateci il «biberon»

Che brutti i long drink serviti nei barattoli con cannuccia

I cocktail non sono una passata di pomodoro. E nemmeno una confettura di albicocca. Né tanto meno delle melanzane sott'olio. Eppure da qualche tempo in molti bar (va bene, non in quelli «cult») la tendenza è quella di servire il Gin Tonic o il Mojito dentro il barattolo trasparente di tipo Bormioli, con un tappo a volte a vite e a volte finto al centro del quale c'è un buco per la cannuccia.

Una moda, possiamo dirlo?, insopportabile. Ogni cocktail, così come ogni vino, ha il suo bicchiere predestinato: alto, basso, largo, bombato, a coppa, con il calice, da shot, risparmiandovi i nomi tecnici (tumbler, balloon, goblet, highballs...).

E questo abbinamento non è un capriccio estetico, ma una scelta commisurata al «dosaggio» del contenuto, alle sue caratteristiche aromatiche del contenuto e alla presenza o meno di ghiaccio o di altre guarnizioni. Proporre invece qualsiasi bevanda nello stesso «biberon», oltre a privare il consumatore del piacere di annusare il cocktail, omogeneizza tutto in nome di una moda passeggera. Almeno si spera.

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