Risparmio L’oro si conferma l’investimento migliore

Nelle crisi l’investimento vincente è l’oro, secondo uno studio della società di consulenza finanziaria Consultique, al netto di spese e tenendo conto dei rendimenti dell’anno. Secondo la ricerca è stato proprio il metallo nobile a dare risultati migliori per i risparmiatori: se a ottobre 2008 il signor Mario Rossi avesse investito mille euro in oro, ora avrebbe in tasca 17,49 euro in più. Tolti i costi per il deposito titoli, le tasse e le commissioni, l’investimento avrebbe dato un rendimento netto dell’1,75% (8,88% il lordo).
Se lo stesso signor Rossi avesse lasciato gli stessi soldi su un conto corrente bancario, ora avrebbe in tasca 24 euro in meno. Questo perché a un rendimento medio dell’1,39% annuo, calcolato sulla base dei tassi medi, vanno tolte tutte le spese vive per tenere aperto il conto, che l’Abi stima in media pari a 107 euro annui. Poi ci sono anche tasse e bolli previsti dalla legge.
La situazione si rovescerebbe prendendo in considerazione i cosiddetti conti remunerati, che offrono tassi molto elevati e spese pari a zero, grazie a operazioni eseguite solo on line. Mille euro messi un anno fa in un conto del genere ne avrebbero fatti fruttare circa 41 netti.

E se Mario Rossi avesse tentato l’avventura del mercato azionario? Lo sventurato avrebbe circa 134 euro in meno in tasca. Male anche nel caso dei Bot emessi in data 15 ottobre 2008.
Anche qui, il rendimento al netto di spese e tasse sarebbe stato addirittura negativo e dopo un anno circa 40 euro si sarebbero persi per strada.

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