Roma. Una nuova stagione per ledilizia popolare. Lobiettivo del piano casa varato dal governo Berlusconi attraverso la manovra triennale del 2008 e confermato attraverso le intese con le Regioni può trovare unefficace attuazione introducendo una figura innovativa che concili le esigenze abitative delle fasce sociali più deboli e anche di quelle intermedie con lobiettivo statale di non appesantire ulteriormente il bilancio pubblico.
Si tratta del Noas, il Nuovo operatore dellabitare sociale, unimpresa privata che possa garantire la sostenibilità economica, tecnica, sociale e gestionale del piano casa. È questa la principale innovazione proposta da Il servizio abitativo sociale, volume curato da Ezio Bigotti, presidente di Exitone, network specializzato nella valorizzazione dei patrimoni immobiliari. Il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, ne ha curato la prefazione sottolineando come «esiste su tutto il fronte casa la necessità di rendere ordinari strumenti e dispositivi già esistenti e funzionanti, crearne di nuovi, potenziarne le politiche gestionali e integrarle con gli interventi di recupero e riqualificazione». Il Noas lascia intravedere una figura già nota al grande pubblico: gli ex Iacp, gli istituti pubblici per le case popolari. E come potrebbe il privato riuscire laddove gli stessi carrozzoni pubblici hanno fallito? Perché, spiega Bigotti, «Il Noas ricerca la sostenibilità economica senza il ricorso ai finanziamenti pubblici straordinari,lutilizzo delle tecnologie costruttive moderne e a basso impatto energetico, e, infine, la sostenibilità sociale nellintroduzione del nuovo modello abitativo». Insomma, si configura come l«interfaccia» tra il piano casa e la sua completa declinazione. Il ministro Brunetta, daltro canto, ritiene possibile accelerare la completa attuazione del progetto governativo vendendo, come già prevede la legge, le case degli Iacp e dei Comuni agli inquilini che le abitano al valore capitalizzato dellaffitto in modo tale da reperire fino a 30 miliardi di euro da reinvestire in case da dare in affitto. «In Italia cè un enorme patrimonio di edilizia residenziale pubblica che non rende niente e gli inquilini sono molto arrabbiati per la scarsa manutenzione», ha ricordato il ministro durante la presentazione romana del volume.
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