Rispetto, empatia e responsabilità condivisa. Un'alleanza comune contro le insidie del web

Polentini: "Necessario investire con forza sul capitale umano". Longoni: "Programmi strutturati per tradurre i principi in realtà"

Rispetto, empatia e responsabilità condivisa. Un'alleanza comune contro le insidie del web
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Investire nel capitale umano significa formare giovani capaci di comprendere i valori della convivenza civile, del rispetto reciproco e della gestione della propria sfera emotiva. È questo il cuore dell'intervento di Elisabetta Polentini, commercialista e revisore legale dell'Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Roma, intervenuta al Cnpr Forum Scuola e famiglia: chi educa al sentimento?, promosso dalla Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili.

Polentini ha sottolineato come la formazione affettiva e relazionale sia oggi resa più complessa dall'avvento dei social network e del web, che hanno introdotto nuove distanze tra genitori e figli. "La rete ha affermato ha modificato profondamente il modo di comunicare e di percepire le emozioni. Per questo è necessario creare una sinergia stabile tra famiglia, scuola e istituzioni, in modo da prevenire i danni che possono derivare da un uso inconsapevole dei mezzi digitali". Un'alleanza educativa, dunque, che metta al centro la crescita equilibrata delle nuove generazioni e restituisca valore all'ascolto, alla presenza e al dialogo costante tra adulti e ragazzi.

Le conclusioni del dibattito, moderato dalla giornalista Anna Maria Belforte, sono state affidate a Paolo Longoni, consigliere dell'Istituto Nazionale Esperti Contabili, che ha invitato a trasformare le buone intenzioni in azioni concrete. "Quando si parla di scuola e di educazione dei giovani ha dichiarato si diventa tutti buoni e concordi. Ma a queste dichiarazioni devono seguire comportamenti coerenti e programmi formativi strutturati, capaci di tradurre i principi in realtà educativa".

Longoni ha proposto una visione della scuola come spazio di protezione e crescita, dove non si trasmettono solo competenze, ma anche valori. "La scuola deve educare alla cittadinanza e alla cultura del lavoro ha spiegato e deve saper valorizzare le diversità culturali, sociali, religiose ed etniche, promuovendo il pensiero critico e la consapevolezza. Solo così potrà diventare un presidio contro i rischi e i pericoli che minacciano i giovani nella società contemporanea".

Dal confronto è emersa la necessità di un nuovo patto educativo nazionale, in cui professionisti, famiglie, insegnanti e istituzioni lavorino insieme per costruire una scuola più aperta, inclusiva e capace di accompagnare i ragazzi non solo verso il sapere, ma verso una maturità personale, sociale

e civile fondata su rispetto, empatia e responsabilità condivisa. Un obiettivo che chiama in causa l'intera comunità educante e che rappresenta, come hanno ricordato i relatori, la base di ogni società veramente evoluta.

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