«Venezia svenduta? Non scherziamo: la città è al centro dellattenzione mondiale. Venezia mercificata? Vittima del degrado culturale? È tutto falso, basta guardarsi in giro». Il sindaco Massimo Cacciari è un fiume in piena il giorno dopo le pesanti accuse scagliate dal ministro Renato Brunetta sul degrado della «sua» Venezia per colpa del «marchio Cacciari». La linea scelta del sindaco è quella di difendersi attaccando: «La realtà non è quella dipinta da Brunetta. La verità è unaltra ed è che loro sono in campagna elettorale».
Sui cartelloni pubblicati che campeggiano sugli edifici storici di Venezia, Cacciari è categorico e provocatorio: «Sono necessari per avere i finanziamenti per i restauri di quegli importantissimi immobili. Ma visto che il ministro Brunetta è al governo, prima di impegnarsi per il rinascimento della città, potrebbe anzitutto impegnarsi per farci avere i soldi della legge speciale, senza i quali la città non ce la fa ad andare avanti. Allora sì che potremmo anche provvedere a togliere un po di questo materiale pubblicitario».
Ma è sullaccusa di una mancanza di una strategia per delineare il futuro della città che Cacciari si arrabbia: «Lo sa perfettamente anche Brunetta che una strategia cè. È risaputo che Comune, Provincia e Regione lavorano dintesa e in piena collaborazione sui grandi progetti per Venezia: dal rilancio del Lido al nuovo Palazzo del Cinema, dal Quadrante Tessera al tavolo per risolvere i problemi di Marghera e della chimica».
I colpi di fioretto del sindaco però non risparmiano nemmeno il presidente del Veneto, Giancarlo Galan, che sempre ieri ha denunciato che Venezia è sporca e invasa da topi e gabbiani.
«Galan ha avuto una sfortunata passeggiata al Lido - puntualizza Cacciari -. I gabbiani ci sono in tutte le città di mare, a Venezia come a New York. La loro presenza è un fatto derivante da certe mutazioni ambientali che avvengono per laumento dei rifiuti».
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