Gianandrea Zagato
Ne hanno fatta carta straccia. Coriandoli di quellappello che tre mesi fa è stato firmato dal prefetto Gian Valerio Lombardi: «È diritto e dovere di ciascun consigliere monzese contribuire allattività deliberativa». Michele Faglia, sindaco di Monza, e i suoi pasdaran continuano, infatti, a violare le regole della democrazia. Non solo limitando i tempi dintervento nellaula consiliare agli eletti della Casa delle libertà ma pure impedendo ogni espressione verbale allopposizione: quelle che sono il sale, secondo il prefetto, di «un confronto civile, articolato e fruttuoso».
È accaduto lunedì sera quando i consiglieri di Forza Italia hanno «fisicamente difeso i loro microfoni, che il presidente del consiglio, Rosario Montalbano, voleva disattivare» racconta Osvaldo Mangone, capogruppo azzurro: «Difesa della volontà politica di quel cinquanta per cento dei monzesi che ci hanno eletto. Difesa di un diritto dopo aver offerto il dialogo, la possibilità di un tavolo di concertazione sul piano di governo del territorio, che larchitetto Faglia vuole a tutti i costi far approvare senza confrontarsi con i cittadini».
E per farlo, Faglia e compagni, «giocano sporco, violano il regolamento consiliare».
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