Rissa sul Secolo d’Italia «Così è casinocrazia»

La svolta di Gianfranco Fini anima la pagina virtuale del Secolo d’Italia sul web. Commenti favorevoli ma anche molti contrari. Non mancano nemmeno le critiche alla scelta degli ex colonnelli di Alleanza nazionale, che avrebbero abbandonato il presidente della Camera trasformandosi in «berluscones». A scatenare il dibattito, l’articolo sulla riunione nella sala Tatarella, intitolato «Carta bianca a Fini dagli ex An. «La Russa? Gasparri, Matteoli? E la Meloni poi?? Dove sarebbero,o meglio cosa sarebbero senza Fini?», attacca l’utente Antonio. Un altro lettore, Claudiano, dà loro dei «traditori» e ci aggiunge il sindaco di Roma Gianni Alemanno. Un internauta che si firma Ivo definisce «grandiosa» la scelta della terza carica dello Stato, mentre Vittorio chiede a Fini di difendere l’Italia e il sud dalle «angherie di Bossi e dall’indifferenza di Berlusconi». Gabry esprime un dubbio pre-Fiuggi: «Non conveniva restare Msi», perché «il testimone della destra politica ormai è in mano di altri, tra cui Berlusconi». Un certo Roby F. mette in guardia: Fini «vuole instaurare nel Pdl un sistema aristocratico ma il rischio è quello casinocratico», dove la minoranza «strepita, rilascia interviste e vota contro».

Un elettore di sinistra, che si firma Giangi, dice di aver «sempre ammirato Fini per l’alto senso istituzionale» e lo definisce» un patrimonio di tutta la politica italiana». Deciso pollice verso da Aldo: «Facile parlare ai convegni, più duro far quadrare i conti della famiglia o azienda».

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