Rissa Valencia, l’Inter teme un conto più salato

Burdisso, Cruz, Maicon e il dg Paolillo a Nyon con le immagini che dimostrano l’aggressione

La sfida più delicata la gioca l’Inter di Nyon, ore 9, palazzo Uefa. La squadra formata dal direttore generale Ernesto Paolillo, gli avvocati Adriano Raffaelli e Fabio Judica, con Nicolas Burdisso, Julio Cruz e Maicon, si allinea davanti al presidente Wuillerè e all’ispettore Leuba, entrambi svizzeri, per l’Appello sui fatti di Valencia. Manca Ivan Cordoba impegnato nell’amichevole di Bogotà fra Colombia e Paraguay.
Lette le memorie difensive è arrivato il momento del faccia a faccia e pare non ci sia alcuna intenzione di passarci sopra, il rischio non è vedersi rimbalzare ma quello ben più grave dell’inasprimento delle sanzioni di primo grado. Anche il Valencia ha chiesto una riduzione delle giornate di squalifica dei suoi giocatori Carlos Marchena e David Navarro, e sarà presente al dibattimento per perorare una tesi esattamente opposta a quella nerazzurra.
Ernesto Paolillo si dichiara fiducioso sul ricorso e sulle inedite immagini televisive che l’Inter produrrà davanti alla commissione d’Appello. Il legale Adriano Raffaelli ha il compito di dimostrare come la lite tra Burdisso e Marchena sia degenerata in rissa dopo l’aggressione di Navarro all’argentino uscito dal campo con il naso sanguinante. Paolillo ha tenuto a ribadire come la differenza tra aggressori e aggrediti non sia stata sufficientemente riconosciuta durante il primo verdetto e le inedite immagini televisive che l’Inter porta a Nyon starebbero a dimostrare proprio questo.
Inasprire ulteriormente gli animi è il primo errore da non commettere, l’Uefa e il suo capo Michel Platini hanno ribadito la tolleranza zero e gli ulteriori e recenti episodi di violenza sui campi di calcio non hanno certo contribuito a distendere gli animi. Ma è giusto anche segnalare che se Valencia e Inter sono qui a Nyon il merito è largamente loro. Le previsioni meno ottimistiche danno in aumento le giornate di squalifica dalle 6 iniziali a 8 per Burdisso e Maicon, da 3 a 4 per Cordoba e da 2 a 3 per Cruz: un’Inter dimezzata nel reparto difensivo nella prossima stagione europea almeno fino al termine della fase a gironi.
Il mercato dopo la prima sentenza di Nyon è focalizzato soprattutto sui difensori centrali, c’è John Terry che eccita il presidente, ma anche Andrea Barzagli, Dario Dainelli, i brasiliani Pepe, Luisao e Juan, i tedeschi Per Mertesacker e Christoph Metzfelder. Ne servono due.
Ieri Gilmar Rinaldi, procuratore di Adriano, ha smentito qualunque ipotesi di mercato che coinvolga il suo assistito: «Impossibile che venga ceduto, ho parlato con i dirigenti, la squadra riparte da lui, una notte in discoteca non può decidere una carriera». Anche il fronte offensivo è da registrare con l’ipotesi del ritorno di Crespo al Chelsea non così assurda. La partenza di Figo è pesante ma tamponata dal modulo a rombo che si sta imponendo.
Non ci sono notizie di incontri fra Moratti e Mancini.

Che non trovino tempo non convince nessuno, i rumors dicono che il vero problema sia lo staff che segue il Mancio, da Mihajlovic a Nuciari, tutti professionisti con il contratto in scadenza come il capo. In realtà questa squadra nessuno la vorrebbe abbandonare. Dopo lo scudetto a tavolino e quello dimezzato, qui c’è un gruppo che sa di essere fortissimo e vuole dimostrarlo con la concorrenza al completo.

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