Ristoranti, bar, auditorium e museo:

Nuova vita per il quartiere Maciachini. Entro il 2010, infatti, sarà ultimato il Maciachini center, il complesso edilizio di 95mila metri quadrati, che, dal 2004, ha preso il posto della ex Carlo Erba. Dell’azienda farmaceutica che sorgeva tra via Imbonati e via Crespi, è rimasta solo la ciminiera in mattoni. Dalle sue ceneri sono sorti, tra via Imbonati, via Bracco, via Crespi e via Bovio, un business park di 86mila mq suddivisi in sette edifici, progettati da mani diverse, 18mila metri quadrati di verde, 1200 posti auto, tra interrati e superficie, un teatro da 250 posti, il museo delle marionette dei fratelli Colla, una via di ristoranti, bar, caffetterie, il fitness centre e la spa più grandi della città. Il tutto a costo zero per il Comune: con gli oneri di urbanizzazione, infatti, verranno costruite le parti di pubblico interesse.
«La nostra idea - spiega l’amministratore delegato di Europa Risorse, il promotore dell’operazione, Antonio Napoleone - è quella di creare un polo di vita anche notturno. Se è vero che gli edifici, di cui i primi quattro sono già stati affittati a Societé generale, Montblanc, Zurich e altre, chiudono verso sera, abbiamo deciso di inserire nel progetto ristoranti e bar, il teatro, la spa, il museo, per animare il quartiere di giorno e di notte. La “via dei ristoranti“, il Food Park, ospiterà non a caso Ciao, Autogrill, Spizzico e Panino Giusto: sono i fast food preferiti dai ragazzi. Mi auguro di vedere una schiera di motorini parcheggiati qui».
Il Maciachini center, infatti, è uno dei pochissimi progetti a non essere contestato dai comitati di quartiere: «Questa è una zona difficile, emarginata - continua Napoleone - quando abbiamo presentato masterplan e plastico ai residenti, i cittadini mi hanno chiesto un commissariato di polizia. Su via Imbonati si affacciava un muro alto tre metri, da lì entravano barboni e balordi, spaventando i cittadini. Noi abbiamo abbattuto il muro e creato un polo vivace e frequentato, anche di notte. D’accordo con Comune, consiglio di zona, residenti siamo arrivati a questa soluzione. Ecco il perché del teatro-auditorium progettato da Italo Rota, che sarà gestito dalle scuole civiche, che attualmente gestiscono la Paolo Grassi, e che porteranno in Maciachini anche la loro orchestra jazz. Con gli oneri di urbanizzazione costruiremo anche un tratto del raggio verde che da piazza Maciachini, passando attraverso il parco del Maciachini center, porterà direttamente al parco Nord, il più grande parco cittadino».
«Abbiamo cercato di portare un po’ di colore in questa grigia città - spiega Mathias Sauerbruch - o meglio, la prima impressione quando si arriva a Milano è che si tratti di una città molto grigia. In realtà poi se si osservano bene le facciate ci si accorge che sono colorate. Ecco allora che ho scelto tre famiglie di colori: il rosso, il verde e il blu, per i miei edifici. Il rosso e il giallo sono tipici di Milano, il verde introduce il parco. Il colore risulta essere tratto distintivo del progetto, integrandosi allo stesso tempo con il contesto».
Le facciate dei edifici, che saranno pronti nel 2010, infatti, sono ricoperte di frangisole colorati, e al tempo stesso trasparenti, e orientabili: non solo colori quindi ma anche eco-sostenibilità. Le pareti, infatti, proteggono dal sole d’estate, ma permettono ai raggi di filtrare d’inverno, ottimizzando così riscaldamento e raffreddamento dell’edificio.


«Milano ha poco verde - commenta Sauerbruch - per questo abbiamo spaccato in due l’edificio: per farci passare una strada di collegamento al parco. Il nostro intento era di portare un po’ di parco dentro il progetto».

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