Ritardi nelle consegne del superjumbo: Eads crolla in Borsa

Andrea Nativi

da Tolosa

Precipita in borsa Eads (-26%), il colosso aerospaziale e della difesa europeo, per l'effetto combinato della flessione generalizzata dei mercati finanziari e delle brutte notizie che arrivano dalla controllata Airbus, che martedì sera ha annunciato una serie di ritardi nella produzione del suo super aereo, l'A380. La validità tecnica del progetto non è messa in discussione e il processo di certificazione non sarà rallentato, ma le compagnie aeree che hanno prenotato gli A380 saranno costrette ad attendere mesi prima di riceverli. Airbus quest'anno consegnerà un solo aereo rispetto ai due previsti (la tempistica era già stata modificata a seguito di un primo ritardo). Nel 2007 invece di 20 aerei ne saranno consegnati 11, nel 2008 i velivoli mancanti saranno 5 o 9, ancora non si sa, nel 2009 si spera di darne ai clienti solo 5 in meno. Poi, dal 2010, le cose dovrebbero stabilizzarsi. Ma questo avverrà solo se il piano di recupero appena annunciato darà gli effetti sperati.
La causa dei ritardi è attribuita a problemi con l'impianto elettrico e relativi cablaggi. Finmeccanica partecipa al programma con Alenia Aeronautica, che produce poco più del 4% della fusoliera e non è direttamente coinvolta nella crisi, anche se subirà in qualche misura l'effetto dei ritardi (la società ha precisato che non ci saranno conseguenze sull’andamento finanziario).
Per Eads, che controlla l'80% di Airbus, l'impatto sui conti sarà invece pesante: un calo dell'Ebit, il margine operativo, di 500 milioni di euro all'anno dal 2007 al 2010, una riduzione del cash flow di 300 milioni di euro quest'anno, che crescerà nel 2007 per superare quota 1 miliardo di euro nel 2008. Andranno anche conteggiati l'incremento complessivo dei costi per lo sforzo di recupero, l'impatto finanziario della riduzione dei ricavi (ogni A380 ha un costo di listino di oltre 240 milioni di euro), le penali che dovranno essere pagate ai clienti inferociti. Martedì Gustav Humbert, numero uno di Airbus, ha dovuto chiamare gli amministratori delegati delle 16 compagnie che hanno ordinato 159 A380 e comunicare le brutte novità. Nessuno, per ora, ha minacciato cancellazioni, anche perché ci sono ben poche alternative sul mercato, se non la nuova variante del Boeing B747, ma il costo delle penali sarà salato, mentre alcune aviolinee cambieranno il calendario delle consegne (nel Pacifico diversi ordini urgenti erano legati alle prossime Olimpiadi). Inoltre l'effetto a catena dei ritardi renderà più complicato gli sforzi di marketing, perché un nuovo cliente dovrà attendere almeno 3 anni per un A380. E anche se Airbus sostiene che nel corso dell'anno avrà almeno due ordini addizionali, al momento le prospettive non sono rosee. I problemi dell'A380 poi si aggiungono a quelli del nuovo aereo bimotore A350, il cui progetto dovrà essere modificato perché non sta incontrando il successo sperato. A luglio, durante il salone aerospaziale di Farnborough, si saprà quanto costeranno i miglioramenti richiesti dal mercato.

Il costo dello sviluppo potrebbe raddoppiare, arrivando a 9 miliardi di dollari.
Ad approfittare della giornata è stata comunque Boeing, il cui titolo in Borsa è cresciuto del 4,79%. Per un corposo ordine di Singapore airlines (20 aerei). E per le difficoltà di Eads.

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