Cronaca locale

Ritardo record per Air One 8 ore da Linate a Palermo

Vento di scirocco e inefficienze. Risultato: un viaggio da incubo

Claudio De Carli

Decollo ufficiale alle ore 7.40 da Linate, arrivo previsto alle ore 9.10 al Falcone e Borsellino di Palermo: un’ora e trenta di volo che scirocco e inefficienze hanno trasformato nel record negativo sulla distanza, otto ore, quasi sei volte il tempo normale di percorrenza.
Otto ore di volo senza calcolare il tempo necessario ai duecento passeggeri dell’Air One AP2918 per presentarsi freschi e motivati al check in di Linate almeno un’ora prima, più un’altra in media per raggiungere lo scalo. Ma questa è prassi e il tempo di trasporto non rientra nel conteggio del record, altrimenti saremmo sulle dieci ore per raggiungere Palermo. In realtà Linate e Milano non hanno grandi meriti nel primato raggiunto ieri mattina: lo scirocco era su Palermo, il resto l’ha fatto l’efficiente Fiumicino che si è ritrovato a gestire un numero imprevisto di aerei ed è andato in tilt. Comunque già a Linate il volo è decollato con quaranta minuti di ritardo giustificati con il periodo prefestivo, le vacanze pasquali, il salone del mobile e le elezioni. Alle 8.20 comunque l’Air One stacca le ruote dalla pista di Linate e pochi minuti dopo ai passeggeri arriva il primo segnale: Palermo è chiuso per forte vento. In realtà esiste una alternativa e il comandante dell’Air One la conosce benissimo. Proprio per la costante presenza di vento trasversale sulla pista principale, c’è una seconda pista che incrociando la prima, consente l’atterraggio. L’emergenza scatta quando il vento supera i 30 nodi, la pista trasversale è solo leggermente più corta della principale ma più che sicura, inoltre offre vento frontale all’aereo, una condizione ideale per l’atterraggio. I duecento passeggeri si rianimano ma una seconda notizia li gela: sulla pista trasversale sono in corso dei lavori per ammodernamento e manutenzione, quindi è inagibile.
Bene, c’è già pronta una seconda alternativa, si scende a Trapani o a Catania, poi si vedrà. I duecento passeggeri fingono di prenderla bene quando una terza notizia li getta nuovamente nello sconforto. Succede che gli aeroporti di Trapani e Catania sono sovraffollati, proprio non riescono a ospitare nuovi arrivi. Quindi si atterra a Fiumicino poi si vedrà. Benissimo, ore 10 circa, l’Air One atterra e i passeggeri scendono con la vaga promessa che verranno al più presto imbarcati. In realtà anche Fiumicino è pieno come un uovo e non ce la fa a gestire il traffico. Finalmente dopo due ore e trenta tutti imbarcati con destinazione incerta, Palermo o Trapani, intanto però tutti fermi perché l’autista del trattore che deve portare l’aereo in pista è irreperibile. Lo cercano perfino con l’altoparlante, niente. Dopo oltre due ore arriva l’autista e alle 14.40 l’Air One decolla, destinazione Palermo che raggiunge alle 16.10.

L’aviazione civile ha aperto un’inchiesta sulle carenze di Adr che gestisce lo scalo romano e la compagnia, principali protagonisti del nuovo record.

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