Ritorna la Consoli: «La mia musica ridotta all’osso»

Carmen Consoli torna a cantare a Roma. L’appuntamento è per questa sera alla Cavea dell’Auditorium (ore 21), dopo l’esibizione di due mesi fa al Palalottomatica. L’artista catanese ha riposto nella custodia la Fender Stratocaster rosa per la chitarra acustica, portandosi ormai lontana dallo stile da PJ Harvey nostrana. Il suo nuovo concerto è un’immersione nei profumi e nei suoni della bella Trinacria. Si immagini una bella donna mediterranea dal talento inequivocabile circondata e protetta dai suoi quattro fidi musicisti. Recentemente questa piccola carovana ha portato la musica di Carmen - al secolo Carmela - anche in America, dove le canzoni son state rifatte ad arte e «sicilianizzate» con mandolini e violini suonati in chiave moderna.
«Non voglio fare concorrenza a Jennifer Lopez - scherza la Consoli -. Non ho l’età e nemmeno le sue cosce. Sono partita assieme alla mia band in furgone, senza aspettative perché sto cercando di costruirmi una credibilità all’estero, dove parto da zero. Vorrei riuscire a diventare un’artista di nicchia come è capitato a Paolo Conte e Roy Paci, chissà...».
Eva contro Eva, il suo ultimo cd, è uscito dopo quattro anni circa da «L’eccezione» e si è sentito subito che c’era qualcosa di diverso. La forza e il calore dell’Etna, hanno prodotto suoni caldi che portano dritti alla viscere della magnifica terra siciliana. Ogni canzone è una piccola novella che riporta a Verga e al neorealismo e che racconta una provincia del Sud densa di contraddizioni e conflitti ma allo stesso tempo capace di grandi slanci e immense passioni. La scaletta del concerto di oggi prevede i più grandi successi della Consoli da La bellezza delle cose, passando per Pioggia d’aprile e L’ultimo bacio, fino a In bianco e nero. «Il concerto come il disco è ridotto all’osso - promette Carmen - caratterizzato da suoni tradizionali, da strumenti ormai in disuso come le pive, tamburi, pifferini e “friscaletti”, alias fischietti. Il tutto arrangiato con strumenti etnici e tradizionali, per riportare a chi ascolta l’odore dell’Etna e della salsedine».


Sul palco della Cavea saranno Massimo Roccaforte e Santi Pulvirenti (chitarre), Puccio Panettieri (batteria e percussioni), Leandro Misuriello (basso), Adriano Murania (violino), oltre al complessino tradizionale siciliano dei laudari.

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