Politica

Ritorno a casa In Veneto 40mila stranieri pronti a partire

C’è la crisi e molti immigrati desiderano tornare in patria. Ma non è un’impresa da poco, soprattutto per chi ha alle spalle una famiglia da mantenere. Non sono pochi quelli che, per motivi economici o familiari, vorrebbero tornare a casa: in Veneto sarebbero circa 40mila. Così il comune di Vicenza, amministrato da una giunta di centrosinistra, decide di aiutare gli stranieri a rimpatriare. Tanto che si prepara a finanziare con 50mila euro un progetto preparato dalla Caritas. Nei mesi scorsi, nell’ambito dei 300mila euro stanziati dal sindaco per il fondo di solidarietà contro la crisi, il Comune aveva già destinato 50mila euro per il progetto di microcredito della Caritas, mettendone altri 50mila a disposizione per ulteriori iniziative. «Il direttore don Giovanni Sandonà - racconta l’assessore alla famiglia e alla pace Giovanni Giuliari - ci ha proposto di destinare gli altri 50mila euro per quest’altro progetto Caritas. Si tratta dell’aiuto agli immigrati che a causa della crisi non riescono più a vivere a Vicenza e che desiderano tornare in patria, ma che non hanno nemmeno i soldi e gli appoggi per fare rientro a casa. Ci è sembrata un’iniziativa interessante, anche perché queste persone, che spesso vivono anche una situazione di disagio psicologico, non solo hanno bisogno di aiuto per reintegrarsi nella loro terra, ma se rimanessero qui, peserebbero in modo considerevole sui servizi sociali comunali».
Secondo i dati della Caritas veneta sarebbero circa 40mila gli immigrati colpiti dalla crisi e pronti a tornare nei loro paesi: il 10 per cento dei circa 450mila stranieri regolari presenti nella regione. «Circa il dieci per cento degli immigrati presenti nella nostra regione se ne torna a casa - ha spiegato don Dino Pisolato, direttore Caritas di Venezia e responsabile del Triveneto al Corriere veneto - e questo a prescindere dai nostri progetti di rimpatrio assistito. Pensiamo a quelle famiglie che, ad un certo punto, fanno rientrare qualcuno della propria famiglia nel Paese d’origine.

Per quanto riguarda l’Est, ad esempio, si sono verificati rimpatri soprattutto in Romania, Ucraina e Moldavia».

Commenti