Cronache

Il ritorno del signor Bonaventura

Il Signor Bonaventura è tornato. Dopo trentacinque anni di silenzio ricompare al teatro Archivolto la commedia musicale «Qui comincia la sventura del Signor Bonaventura. Un atto più unico che raro», arricchita dalla scenografie di Lele Luzzati. Rispolverato dall'attore e regista genovese Fabrizio Lo Presti con l'associazione culturale Il Borgo Teatrale e con il sostegno della Regione Liguria e del Museo Luzzati, il Signor Bonaventura torna a calcare le scene sabato prossimo, con doppia replica: alle ore 16 e alle 21. Dieci attori-cantanti Sara Nicolucci, Silvia Quarantini, Sarah Pesca, Paolo Pilosio, Susanna Gozzetti, Sonia Petrillova, Fabrizio Maiocco e Irene Villa (in gran parte allievi della scuola dello Stabile di Genova), e lo stesso Fabrizio Lo Presti, insieme al fisarmonicista Franco Piccolo, che esegue dal vivo le musiche di Ermete Liberati, e alla piccola orchestra la Camerata Musicale Ligure, faranno così rivivere il personaggio di Sergio Tofano, in arte Sto, rimettendo in scena questo «atto più unico che raro», che lo stesso autore aveva scritto e portato sul palco nel 1927.
La prima insomma di sei commedie dedicate all'eroe gentile e sbadato, sempre accompagnato dal suo fido bassotto, pronto a uscire da ogni guaio con il mitico Milione, rivalsa sociale di una vita di stenti e privazioni. «Bonaventura e il mondo colorato del maestro Luzzati rappresentano qualcosa che va oltre il teatro stesso - spiega il regista -. Un personaggio che ho sempre vissuto molto dal profondo, come parte integrante di me con le sue canzoni e filastrocche, senza dimenticare la voglia di lealtà, di amicizia e quel senso di "sfigatezza" che accompagna la vita di molti di noi. Potrebbe essere identificato oggi con la figura del precario, che si dimena tra mille lavori, che alla fine riesce a cavarsela, portando a casa la giusta ricompensa, che non è tanto il soldo, quanto il riscatto sociale». All'epoca, Bonaventura fu accolto dai critici come autentica maschera italiana, molti anni dopo Lele Luzzati riformulerà questa definizione come: «l'ultima maschera della commedia dell'arte». Lo stesso Luzzati dichiarava di sentirsi profondamente influenzato dal personaggio di Sto: «Il Signor Bonaventura è stata la chiave per entrare in un mondo in cui mi sono riconosciuto e da cui poi non mi sono più allontanato. Il mio modo di dipingere, fare teatro, scrivere e illustrare libri nasce proprio da Bonaventura» raccontava il Maestro. «L'utilizzo delle scene originali dell'allestimento dello spettacolo, donate per l'occasione dal Museo Luzzati ha contribuito - aggiunge Lo Presti - a dare maggiore forza a questo progetto».
Ed è lo stesso Lo Presti a firmare la direzione artistica e organizzativa del XXVII Festival Internazionale di Villa Faraldi; dal 10 luglio al 7 agosto il teatro, la musica, la danza e l'arte contemporanea trasformeranno l'antico borgo in provincia di Imperia in un grande palcoscenico a cielo aperto, dove l'arte prende forma per la strada, diventando la vera protagonista. Il turista-spettatore sarà così catapultato in uno spettacolo itinerante che accompagnerà i visitatori tra eventi ufficiali e prodotti tipici locali. «Per l'occasione Villa Faraldi si arricchirà di installazioni di artisti internazionali lungo le strade, e un artista ligure avrà l'opportunità di esporre la sua opera - anticipa il regista -. Le piazze di Villa, Deglio e Riva, che accolgono i sette grandi spettacoli, saranno inoltre illuminate da giochi di luce colorata, tale da rendere ancora più suggestivo lo scenario.

Un teatro aperto alle nuove ispirazioni dove ciascuno possa incontrarsi e confrontarsi».

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