La colpa è sempre degli altri. Non siamo in grado di prenderci le nostre responsabilità, non abbiamo il coraggio di ammettere i nostri errori, molto più semplice rifarci sul prossimo, sui politici o qualsivoglia potere. Insomma, sembra che l'italiano medio maestralmente interpretato dall'Albertone nazionale più di quarant'anni fa sia ancora lo specchio della società di oggi. O meglio, del «popolo italico» protagonista Del Belpaese c'è rimasto solo il formaggio, il nuovo spettacolo di Simone Schettino al Ciak.
In effetti il comico napoletano mette subito in allarme. «Secondo le ultime statistiche l'Italia precipita sempre più verso gli ultimi posti delle diverse classifiche stilate a livello europeo in termini di qualità. Una volta eravamo il bel Paese stimato da tutti e ora quando vinciamo la coppa del mondo tutti ci buttano fango addosso».
«Certo - continua Schettino - ormai l'unica vera crisi è proprio quella d'identità. Al di là dell'abbassamento culturale - è incredibile la velocità con cui i ragazzi scrivono gli sms, ma ancora più incredibile è la quantità di errori grammaticali che fanno - il vero problema è il voler tutto e il prima possibile. Una volta era un sogno avere una bella casa o una barca, ora ci fanno credere che è veramente possibile. E così si finisce nell'illegalità e nei debiti. Perché c'è una bella differenza fra chi si lamenta perché non riesce ad arrivare a fine mese e chi si lamenta che vuole la villa in Sardegna o lo yacht a Portofino».
È l'Italia che unisce 25 aprile, primo maggio e magari anche Carnevale per fare un «viaggetto» e poi soffre della crisi quella che porta in scena il «fondamentalmente cabarettista» Schettino, l'Italia «piagnona», che ama lamentarsi senza far troppo o nulla per migliorare.
«Basterebbe migliorare nel nostro piccolo - suggerisce il comico -. Invece di domandarci se i politici sono in grado di governare dovremmo chiederci se noi cittadini siamo in grado di andare a votare».
Insomma, sembra ce ne sia per tutti, e anche se Schettino non ama lanciare moniti o accuse sul palco, nel mirino ci sono anche i nostri inaffondabili primati. Così l'uomo italiano perde il trono di amante focoso, ma, paradossalmente la donna italiana è la prima al mondo ad essere appagata sessualmente. Il dubbio incalza, così come la risata difficilmente fine a se stessa lascia un po' d'amaro in bocca.
Del Belpaese c'è rimasto solo
il formaggio
teatro Ciak ore 21
da oggi a domenica
info: 02-76110093
ingresso 20-15 euro più prevendita
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.