Antonella Aldrighetti
La politica gestionale del Policlinico che si concretizza negli atti di indirizzo economico siglati dal manager Ubaldo Montaguti non ha successo. Piuttosto inscena una sorta di insoddisfazione perenne che alberga ormai nellumore dei camici bianchi dellospedale universitario. Non passa la linea «dura» che il direttore generale avrebbe voluto attuare con labolizione delle indennità di equiparazione e di esclusività ai professori universitari che prestano servizio nel nosocomio. Infatti proprio ieri il Consiglio di Stato ha sospeso il provvedimento durgenza del Tar del Lazio che, in prima istanza, aveva dato ragione al Policlinico in merito allintegrale corresponsione delle indennità di esclusività e della retribuzione della posizione variabile. Vale a dire che il compenso aggiuntivo riconosciuto agli ordinari e che parifica lo stipendio ai loro colleghi ospedalieri non può essere assolutamente eluso. Anzi. Ora lazienda Policlinico dovrà risarcire, delle mancate retribuzioni extra, tutti i professori ordinari, circa duecento. «A ognuno di loro e in base allanzianità di carriera, dovranno essere restituiti tra i mille e i 1.500 euro per ogni mese decurtato, 7 mesi fino a oggi. È un boomerang che si abbatte sullamministrazione del nosocomio, e - commenta il segretario regionale della Fials Confsal Gianni Romano - contando che la cifra è assai cospicua per le casse di unazienda che viaggia ormai su un disavanzo consolidato di 250 milioni di euro». Ed è facendo un passo indietro fino a gennaio scorso, quando venne messa in atto la decurtazione stipendiale, che vengono fuori le prime rimostranze: dopo lo stop alle equiparazioni dettato da Ubaldo Montaguti arriva il ricorso al Tar da parte di alcuni docenti e poi, la sentenza della giustizia amministrativa che andava a titolare il general manager a scontare lo stipendio. In quelloccasione la Fials Confsal espresse sconcerto nellapprendere che «lamministrazione dellUmberto I aveva messo mano agli stipendi dei professori senza consultare le organizzazioni sindacali visto che il trattamento economico dei dipendenti è garantito dai contratti collettivi di lavoro». Valenza espressa nellultimo giudizio dal Consiglio di Stato che, peraltro, arriva pure in ore in cui si va delineando lo strappo tra ministero della Salute e medici ospedalieri sullintra moenia. Ma sul dibattito si potrebbe aprire un altro fronte: quello degli infermieri professionali che proprio dal Policlinico Umberto I rivendicano «una visibilità migliore su questa categoria che da sempre è rimasta lappendice di altre» proponendo al ministro Livia Turco di ottenere un ruolo operativo centrale nelle strutture territoriali «dove istituire degli ambulatori assistenziali in cui gli infermieri, insieme ad altri professionisti sanitari come il fisioterapista, il logopedista, lassistente sociale, possano operare in piena autonomia e responsabilità con interventi assistenziali di propria competenza, nei confronti del cittadino».
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