La rivoluzione culturale del Bifidus

Se non ve ne foste ancora accorti, l’ultima rivoluzione culturale passa per il Bifidus. Basta fare un giro tra gli scaffali di un supermercato per rimanere folgorati dalla quantità e varietà di cretinate che gli uomini marketing riescono a produrre.
Il Bifidus, questo animale che viveva finora relegato nei laboratori di biologia (esiste realmente, è un batterio) è diventato un frequentatore abituale dei nostri frigoriferi post moderni. Nelle case ci sono più Bifidus che cani lupo e non c’è yogurt di ultima generazione che non abbia il suo. Tutti promettono di mantenere l’equilibrio della flora intestinale e ormai lo sanno a memoria anche i bambini: «preso ogni giorno, per 15 giorni, aiuta la naturale regolarità». Ogni produttore inventa per il suo bifidus un nome rigorosamente in latino. Come il manzoniano Don Abbondio insegna, il latinorum mette in soggezione il popolino e i moderni Azzeccagarbugli hanno imparato la lezione: non vuol dire niente, ma suona molto scientifico. Il più famoso è il Bifidus actiregularis, ma potete scegliere anche il Bifidus Digestivus o il Regulactis, con fermento vivo bifidobacterium lactis o la vasta gamma di probiotici e proactiv, con steroli vegetali e Omega 3 che fanno tanto bene al colesterolo.
L’altra grande star del momento è il Lactobacillus casei immunitas, «che rinforza le difese naturali», disponibile in vari gusti, rigorosamente esotici. Se lasciamo il banco frigorifero e ci avventuriamo nel corridoio della bellezza personale e benessere, il discorso si fa ancora più interessante. Qui il latino lascia il passo all’inglese, molto più trendy e cool. I deodoranti? Sono tutti dry comfort, extra control, pure invisible e ovviamente odour neutralising, modo fine per dire che neutralizzano il puzzo di sudore. Infine ricordate: questa estate mai più senza il «peptide biomimetico che aumenta l’abbronzatura del 64 per cento».


È solo il piccolo assaggio di uno stupidario estivo che conferma, se ce ne fosse bisogno, un dato di fatto: un popolo perde la sua identità quando perde l’uso della lingua madre. Che il Bifidus sia più pericoloso di un integralista musulmano?
Appuntamento alla prossima settimana, con altri surreali ed inquietanti ritrovati dietetico-lessicali.
(1. Continua)

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