Rivoluzione Pdl, parte da Lodi la nuova stagione dei congressi

Rivoluzione Pdl, parte da Lodi la nuova stagione dei congressi

Vince il ticket Formigoni-Mantovani e Oscar Fondi, sindaco di Castiraga Vidardo, è il nuovo segretario provinciale del Pdl di Lodi. Anteprima nazionale, perché proprio dalle nebbie della città fondata nel 1158 da Federico Barbarossa, è partita la nuova stagione del partito. Quella dei congressi che, secondo le indicazioni del segretario Angelino Alfano e il desiderio di molti militanti, dovranno ridisegnare gli organigrammi locali. In vista di una campagna elettorale decisiva per le elezioni nazionali che, mal che vada, arriveranno tra poco più di anno. Con la Lombardia ancora una volta a far da capofila e il senatore Mario Mantovani che ieri ha battezzato il congresso presieduto dall’ex sottosegretario Guido Crosetto. «Da Lodi - spiega Mantovani, coordinatore regionale lombardo - è partita quella democratizzazione interna conclamata da più parti. In campo due liste alternative presentate dal sindaco Oscar Fondi e dall’ex primo cittadino di Borghetto Lodigiano Davide Cutti, ma un clima di assoluto rispetto e unità di intenti». Un passo indietro, invece, ha fatto l’attuale coordinatore Claudio Pedrazzini che da vice presidente della Provincia è il primo a scontare la norma dell’incompatibilità tra l’incarico amministrativo e il ruolo politico. Una nuova norma decisa al Tavolo delle regole del Pdl e che varrà per tutti i congressi. Con Pedrazzini ad assicurare che nonostante questo, il suo impegno nel partito «raddoppierà». «Una buona rinuncia. La strada giusta per rilanciare in tutto il Paese il nostro movimento», aggiunge Mantovani che oggi presiederà il congresso di Pesaro, mentre Mariastella Gelmini sarà a Ferrara. E anche Cuneo e Arezzo sceglieranno i loro nuovi vertici.
«La nostra regola è la democrazia - ha detto ieri Roberto Formigoni aprendo gli interventi all’Una Hotel di San Grato - Nel Pdl una testa vale un voto. Vogliamo che seguano i congressi in tutte le province per ribadire la nostra identità. Siamo un grande partito, vogliamo costruire una coalizione che sia la speranza di tutti i moderati d’Italia». Presenti anche Ignazio La Russa e l’europarlamentare Licia Ronzulli. Due le squadre in campo perché, nonostante l’invito dei vertici romani a un’assise unitaria, i 2mila lodigiani che hanno risposto alla campagna di tesseramento conclusa il 31 ottobre, hanno scelto di dividersi. Da una parte la mozione di Davide Cutti con il vicario Giancarlo Regali, dall’altra Oscar Fondi con Francesco Pesatori. Liste bloccate, divieto di delega e nessuna preferenza da esprimere perché i due candidati hanno indicato prima i quindici nomi delle rispettive formazioni. Di fronte le diverse anime del partito. Con Cutti e Regali appoggiati da socialisti come Monica Guarischi, Massimo Codari e Nicola Buonsante, formigoniani non ciellini, Ignazio La Russa ed ex An. Mentre il duo Fondi-Pesatori è sponsorizzato da Comunione e liberazione (di cui fa parte Pesatori), seguaci di Mantovani e dall’ex coordinatore Pedrazzini. Schematizzazioni che valgono quel che valgono, ma che aiutano a capire la geografia di un partito che sta faticosamente ridisegnando la mappa delle alleanze. «Nessuna guerra interna - va ripetendo Cutti - Si lavora per il rinnovamento». Con Fondi che ha deciso una linea di continuità con l’ex coordinatore Pedrazzini nonostante la sconfitta di Codogno e di puntare su una squadra di «liberali, moderati e riformatori» di cui fanno parte oltre a Pedrazzini, Vanna Cavalleri, Nicola Locatelli, Vittorio Riboldi, Martino La Penna, Vittorio Gabetta, Giuseppe Rognoni, Livio Bossi, Lorenzo Maggi, Severino Giovannini, Erio Gallarati, Giuseppe Alessi, Luisa Braguti, Giovanni Vitali e Giuseppe Patruno. La promessa? «Coinvolgere tutte le anime all’insegna di una meritocrazia non di facciata».

«Da oggi - promette Mantovani - la selezione interna sarà fatta anche di primarie. Sceglieremo i candidati stando soprattutto alla volontà della gente. E vogliamo gente perbene, basta persone che poi finiscono sui giornali tra scandali vari».

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