Francesco Speroni, l'ex ministro ed europarlamentare dal record di 316 km/h sulla sua Nissan GT-R (di notte e su un'autostrada tedesca senza violare le regole). La più onesta ed efficace «cacciatrice» padana, insieme all'ex ministro Maroni, dei mafiosi italiani, eletta nuovo segretario della Lega Nord Liguria. Il segretario battuto dopo 15 anni di dominio, cacciatore e «re» delle doppiette Francesco Bruzzone che sportivamente incita i suoi con un «Forza Rixi». Il vecchio saggio e fondatore del movimento, Bruno Ravera, che acchiappa sempre migliaia di voti. Eppoi i giovani Bruno Ferraccioli e Alessio Piana. Tutti sul palco, ieri sera a De Ferrari, per applaudire il candidato sindaco della Lega e della lista civica La Nostra Genova. Un centinaio di militanti. Fischi per l'ex leghista e tesoriere, «quel calabrese» Francesco Belsito. Ovazioni ed applausi per Speroni, Viale e Rixi. Intorno alcuni agenti della Digos. Poco distante una camionetta zeppa di Carabinieri. Tanti genovesi sotto i portici dell'Accademia e sugli scaloni di Palazzo Ducale. Nessuna contestazione. Perché non c'è niente da contestare: «Con questo onesto, preparato e giovane candidato sindaco c'è tanto da condividere».
«Chi non va a votare regala il voto alla sinistra - spiegano Rixi e Viale - il vero nemico da battere è Marco Doria, che è molto peggio di Marta Vincenzi. Anche se in questo momento siamo come il Genoa che va a Milano per battere la squadra più forte, sono convinto che potremo andare al ballottaggio e vincere la corsa per Tursi». «Se sarò eletto sindaco - aggiunge il candidato della Lega - continuerò a battermi per togliere l'IMU o, se costretto dalla legge dei banchieri e dei poteri forti, per farla pagare al minimo. Noi siamo persone oneste, a parte qualche farabutto che è stato cacciato via. Pensavo che i candidati del popolo, come si definisce Doria, abitassero nelle case popolari e non risiedessero in un attico nella reggia ereditata dalla famiglia. Un palazzo, insieme a tanti altri immobili di sua proprietà per un valore di milioni di euro, che risulterebbe un bene storico e perciò non pagherebbe o pagherebbe in modo agevolato la tassa del governo Monti che era stata tolta dalla Lega. In buona sostanza, Doria vuole aumentare agli altri, ma non aumenterebbe o aumenterebbe di poco la tassa per se stesso.
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