Di genere assai vario le reazioni dei politici alla recente evoluzione della crisi Fincantieri. «Uno sciopero generale a Genova per sostenere la vertenza Fincantieri potrebbe essere un errore» afferma il capogruppo regionale della Lega Nord, Edoardo Rixi, che ribadisce la necessità di «tornare a manifestare a Roma. Il problema sta nei palazzi della Capitale ed è lì che bisogna farsi sentire». Ieri intanto il senatore Enrico Musso, candidato sindaco di Genova con la propria lista civica, si è incontrato con il corteo dei lavoratori Fincantieri all'altezza dello svincolo autostradale di Cornigliano. Bloccato dalla manifestazione, ha parcheggiato l'auto, attraversato a piedi il corteo e proseguito in autostop fino all'aeroporto da dove è partito per partecipare ai lavori in Senato. Parlando brevemente con alcuni lavoratori, Musso, che aveva preso parte a Roma al corteo in difesa dello stabilimento di Sestri raggiungendo la capitale con il treno speciale dei lavoratori, è tornato a intervenire sul futuro dei cantieri navali: «Genova ha perso nei decenni scorsi gran parte del patrimonio industriale anche a causa di chiusure settarie e ideologiche che hanno portato a gloriose sconfitte. È il momento di dire basta. Capisco lo stato d'animo dei 741 lavoratori del cantiere di Sestri. In oltre sei mesi l'azienda non ha presentato un piano industriale alternativo al precedente e di fatto sta seguendo, in sordina, le tappe del piano precedente, che prevedeva la chiusura dei siti di Sestri Ponente e Castellammare. I lavoratori di Sestri, le loro famiglie e quelle che lavorano nel commercio della zona (di cui Ascom ha previsto un ridimensionamento del 40% quando il cantiere chiuderà i battenti) aspettano risposte dalla politica. Certamente la partita si giocherà al tavolo del governo, ma anche la politica locale può giocare un ruolo importante. Non bastano più le dimostrazioni di solidarietà fini a se stesse. Il Comune, insieme a Regione, Provincia e Autorità portuale, deve costituire un tavolo di concertazione per elaborare una proposta condivisa che porti il cantiere di Sestri Ponente a ribadire con forza la propria vocazione all'innovazione e alla ricerca». Dal canto suo Maruska Piredda, consigliere regionale Idv e presidente della Commissione dinchiesta su Fincantieri, ha convocato per il 20 gennaio il ministro Corrado Passera e ha chiesto chiarimenti allamministratore della società cantieristica, Giuseppe Bono.
Prese di posizione sono state assunte anche da Matteo Rossi, Sel («Sì allo sciopero della città, Monti completa lopera di killer dello stabilimento di Sestri iniziata dal governo precedente»), e da Mario Troviso, Forza Nuova («Daccordo con la Fiom, ci vogliono ulteriori garanzie occupazionali»). Infine tutte le istituzioni locali sollecitano nuovamente il ministro Passera a convocare un altro incontro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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