da Roma
Si è chiusa con un decreto di archiviazione del gip di Sulmona linchiesta scaturita dalloperazione «snow white» sugli appalti doro del carcere che portò allarresto e poi al suicidio del sindaco di Roccaraso, Camillo Valentini. Si tratta di uno degli otto filoni in cui è stata divisa linchiesta principale sugli appalti sospetti del Comune di Roccaraso (provincia de lAquila) culminata con unordinanza darresto per concussione, nellagosto 2004, ed il suicidio in carcere, due giorni dopo, del primo cittadino.
In archivio è finita la posizione di 18 indagati tra cui il padre e il fratello del sindaco morto suicida, Ettore e Giovanni Valentini, dellallora vicesindaco Giuseppe di Virgilio, dellex assessore comunale al bilancio, Gisella Valentini, dei costruttori napoletani Roberto, Ivana e Loredana Arcieri, il tecnico comunale Nicolino DAmico, dellex assessore regionale allAmbiente Massimo Desiati, dellallora assessore regionale allAgricoltura, Francesco Sciarretta, Giovanni Potena e il funzionario della Regione Pierluigi Caputi. Nessun addebito verrà più mosso anche al presidente dellassociazione regionale costruttori Enrico Ricci e ad altri coimputati. Numerose le accuse contestate in principio. Si andava dalle presunte collusioni con il sindaco Camillo Valentini per autorizzazioni a costruire, anche tramite prestanomi allaffidamento di appalti sospetti come il parcheggio interrato di Roccaraso fino ai presunti abusi edilizi sulla realizzazione di una scuola da parte degli amministratori comunali di Roccaraso. Altre accuse riguardavano la cessione da parte della Regione e in favore del Comune di Roccaraso di terreni ex demaniali sul tracciato di antichi tratturi poi classificati da destinare a operazioni immobiliari con la costituzione di una società mista «Stu», per lo sviluppo urbano.
Alcune delle persone la cui posizione è stata archiviata in questo procedimento risultano indagate in altri. Attualmente almeno sei procedimenti giudiziari si trovano ancora nella fase preliminare mentre solo uno sta per essere esaminato in udienza preliminare dal giudice De Cesare. Durissima la reazione di Giuliano Valentini, fratello del sindaco suicida: «Ci devono spiegare quali sono le accuse contro mio fratello Camillo e perchè degli sbandierati appalti e delle tangenti non cè nemmeno lombra.
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