La legge 40 sulla fecondazione assistita «non è repressiva» e i dati, «anche se ancora in fase di elaborazione», dimostrano che «i nati vivi grazie a queste tecniche sono più che raddoppiati in pochi anni: nel 2005 erano 4.940, nel 2008 10.212». Lo ha detto il sottosegretario alla Salute, Eugenia Roccella, nel corso di una videochat sul sito del Corriere della Sera. Roccella ha sottolineato che «aumentano le gravidanze e le coppie trattate. Purtroppo - ha aggiunto - aumenta ancora un po leta media delle donne: nel 2007 era 36 anni, adesso è 36,1». E a proposito della donna che pochi giorni fa ha partorito a 57 anni, il sottosegretario ha detto di non voler esprimere giudizi personali ma ha voluto ricordare che «in Italia la fecondazione eterologa è proibita. Nessuna donna dona ovociti ad unaltra donna: in genere si maschera una cosa più banale, la compravendita. Cè uno sfruttamento di donne povere. Vorrei che ci fosse maggiore trasparenza e consapevolezza di tutto questo».
La legge 40, ha sostenuto, «non è repressiva ma tiene conto di tutti gli interessi in gioco: non solo del desiderio legittimo di avere un figlio, ma anche delle ricadute sociali». Secondo il sottosegretario alla Salute, la legge 40 «è rimasta inalterata perchè in realtà la Corte costituzionale ha fatto solo una piccolissima modifica».
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