A Bologna, contro una squadra in evidente crisi di risultati (un successo clamoroso alla prima di campionato, poi il buio) e davanti allex Mudingayi, la Lazio cerca un blitz in fotocopia a quello della prima giornata, quando annichilì il Cagliari con un 1 a 4 perentorio. Subito va detto che incamerare lintera posta in palio serve ai laziali per dimenticare il pareggio interno (1 a 1) patito col Lecce 14 giorni fa, quando la squadra - in vetta solitaria prima del fischio dinizio - venne ridimensionata da un antagonista abbordabile che a Roma era sbarcato per subire. Così, tanto per non perdere labitudine con lalta quota, Delio Rossi ha preparato al meglio la trasferta felsinea, dove trova sulluscio un allenatore, Daniele Arrigoni, che rischia di fare le valige in caso di sconfitta e un altro ex, Marco Di Vaio, alla ricerca di una dimensione adatta ai trascorsi. Con appena tre indisponibili (Del Nero, Matuzalem e Firmani) e il rientrante Rocchi pronto a riprendersi il posto da titolare dopo linfortunio olimpico, lallenatore di Rimini si ritrova un organico attrezzato per il colpaccio e motivato dal desiderio di mantenere intatto il vantaggio cittadino sui cugini romanisti. Ne deriva che in campo saffiderà a una formazione collaudata dai primi sei impegni di campionato estromettendo il solo Foggia dallundici iniziale proprio per restituire allattaccante veneziano una maglia. Anche perché è difficile togliere il posto a chi ha mantenuto attese (Pandev) e promesse (Zarate) producendo 11 gol nelle prime uscite. Giocherà Carrizo fra i pali, Lichtsteiner e Radu sulle fasce e la coppia Siviglia-Rozehnal al centro della difesa. Poi, con il centrocampo affidato a Brocchi, Ledesma e Mauri, ci sarà spazio a sufficienza per il tridente, che nelle praterie del DallAra dovrebbe esprimersi al meglio.
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