Rock, dramma e ironia in un’Africa che soffre

Buon debutto a Milano del monologo «Slum» con Milvia Marigliano

L’acqua dominatrice assoluta, morte e speranza. L’acqua che scarseggia, pioggia invocata o mare aperto che porta verso lidi sconosciuti e trasfigurati dal sogno, annulla. Ed è necessaria per formare fango e costruire capanne unite a creare uno «slum», bidonville d’Africa, incrocio tra il rumore di una scivolata e una leccata a un gelato che si scioglie.
E Slum diventa uno spettacolo nato dalla sensibilità di Milvia Marigliano, attrice che diventa regista e fonde in un monologo struggente e ironico, le parole di Christa Wolf, Pierfrancesco Majorino, Sandro Boscaro, l’antropologa Marjorie Shostak e le fiabe africane. Una magia che ha debuttato in Prima Nazionale nello Spazio Mil di Sesto San Giovanni (Milano) dopo il rodaggio al Mittelfest di Cividale del Friuli.
Il testo funziona e la potente presenza scenica di Milvia è sottolineata dalla musica e dalle voci del Parto delle Nuvole Pesanti, miscela perfetta di suoni mediterranei, rock e tradizione. Circondata dalla band Milvia Marigliano diventa Myrna, madre del piccolo Thomas che muore, e poi nonna Nysa con i suoi racconti, la sua saggezza e gli amanti passati come passa l’acqua e il desiderio. «Domani ti vesto come nei giorni di festa - dice Myrna a suo figlio - e ti metto io dentro la terra». Madre giovane e matura, questa è l’Africa, una femmina malata e sana, offesa e sprecata, mai priva di dignità. L’attrice indossa vezzose scarpe rosse, simbolo di femminilità e frivolezza, scarpe festaiole e tristi, seduttive e innocenti, come i sogni che spingono al di là del mare i popoli migranti, la terra intera che vaga per sfuggire la peste che è lutto, violenza, guerra.

L’abito avorio che Milvia sceglie per raccontare il dolore è quello di una sposa macchiata di fango e sangue, simbolo di innocenza perduta tra stracci neri da lavare inutilmente in secchi colmi d’acqua. Con Il Parto delle Nuvole Pesanti Milvia e il suo Slum andranno in tournée nella prossima primavera.

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