Rock e demoni Ecco come si rilegge Dario Argento

A Bologna tante canzoni nella versione esoterica del musical «Profondo rosso» con la regia di Marco Calindri. Ottimo Michel Altieri dotato anche nel canto

L’incubo inquietante della Torino noir e cimiteriale cantata da Elemire Zolla ritorna per un attimo all’inizio di Profondo rosso, il musical tratto dal famoso cult movie di Dario Argento. Quando, sullo sfondo grigio perla di una costruzione fantastica appaiono in controluce ombre vaganti di demoni a introdurre la vicenda col piglio surreale e maledetto dei testimoni d’oltretomba accompagnate dai celebri leit-motive dei Goblin e di Giorgio Gaslini (integrati nello spettacolo dalle nuove musiche di Claudio Simonetti). Ombre che presto, nel corso del macabro serial che coinvolge il jazzista Mark Harris, qui promosso al ruolo ben più ambito di cantante rock in ascesa, si tramutano in eccentrici testimoni del fato.
A somiglianza delle streghe che nel Macbeth commentano il delittuoso percorso dell’omicida, le ombre nell’adattamento di Daverio accuratamente pianificato da Argento stesso, si attribuiscono il ruolo di veggenti. Presentando l’azione e collegando i vari quadri sotto i loro sinistri cappucci da aderenti al Ku-Klux-Klan prima di lasciar posto, dopo la scoperta del colpevole, al coro extraterreno delle vittime pronte a vendicarsi, pugnale alla mano, sull’autore degli efferati omicidi. Ma non crediate che questa sia la sola sbalorditiva novità dell’operazione. Giocando abilmente sui rimandi a titoli famosi dell’immaginario esoterico ampiamente sfruttati in sede di commedia musicale, come avveniva nel Fantasma del palcoscenico o nel Dracula montato qualche stagione orsono da Alfredo Arias, il neocopione allestito da Calindri punta infatti vistosamente i piedi sui luoghi deputati dell’horror.
A cominciare dall’apparizione dei fantasmi delle donne assassinate, che in eleganti tuniche-sudari determinano il luttuoso andamento dei fatti, per finire alla grande con la maschera raccapricciante indossata dal figlio del killer che, in preda a una macabra identificazione col responsabile dei massacri continuerà, si presume, la serie cruenta dei crimini.

Sventati, con romantico sense of humour e impavida presenza fisica dal protagonista Michel Altieri, dotato tra l’altro di splendida voce, affiancato in tono minore dalla bizzosa giornalista Silvia Specchio che ci regala qualche smorfia di troppo mentre contende il passo al nevrotico e dolente Carlo di Alberto Pistacchia.

PROFONDO ROSSO - IL MUSICAL - Regia di Marco Calindri. Bologna, Teatro delle Celebrazioni.

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