Roma

Rodari e una sirena «adottata» dai pescatori

Lo spettacolo del laboratorio «Piero Gabrielli», un recital di Albertazzi e l’«Edipo a Colono» di Martone nel menù notturno dello stabile capitolino per il 9 settembre

Il 24 settembre scorso inaugurò il Festival dell’Unione dei Teatri d’Europa organizzato nella nostra città facendo da significativo preludio ad importanti spettacoli internazionali. Adesso Edipo a Colono di Sofocle nella regia di Mario Martone apre la nuova stagione del teatro India inserendosi, con adeguato rilievo, nel programma degli eventi fissati per la Notte Bianca. La produzione del Teatro di Roma - debuttata nel 2004 ed entrata ormai di diritto nel repertorio dello Stabile capitolino - torna nella bella struttura del quartiere Ostiense venerdì e sabato (alle 18.30), per restarvi in scena fino al 29 settembre. L’impianto registico, la concezione del coro, la disposizione del pubblico e l’uso dello spazio sono quelli di sempre (l’allestimento prende avvio all’esterno, tra i colori rossastri del tramonto, ed occupa via via tutte le sale del teatro). Ma nel ruolo del protagonista, al posto di Toni Bertorelli, in questa nuova edizione troviamo Paolo Graziosi. Due attori di temperamento molto diverso si passano dunque il testimone di un personaggio complesso e umanissimo (Edipo è un vecchio padre ormai cieco e vagabondo che giunge a Colono in compagnia della figlia Antigone e, dopo essere stato accolto dal re Teseo ed essersi scontrato col figlio Polinice, trova la morte) che in questo lavoro, l’ultimo della trilogia tebana iniziata a Napoli nel ’97 con I Sette contro Tebe di Eschilo, viene riletto in un'ottica assolutamente moderna, dove il piglio politico non fa che accentuare la vicinanza all'attualità e all’oggi. «Mi interessa l’aspetto collettivo - dice Martone -, legato alle città, alle polis».
Coniuga storia e modernità, archeologia e letteratura, immaginario collettivo e raffinatezze da viaggiatori d'altri tempi la proposta che, siglata sempre Teatro di Roma, impegna Giorgio Albertazzi in pieni festeggiamenti notturni presso l'Area Sacra di Torre Argentina, laddove cioè venne assassinato Cesare (sabato sera alle 23). Si intitola infatti La morte di Cesare e i gatti di Tony Crast l'originale proposta di questo grande attore e «dicitore», impegnato qui in un viaggio attraverso la Roma sfuggente, notturna e lunatica che ben conosciamo: «Roma non sai da che parte prenderla, è lei che quasi subito ti prende e in qualche modo di manipola, ti riempie gli occhi di visioni e le orecchie di suoni... Roma è acquatica, Roma è donna... Tutti coloro che vedono Roma dicono che l'avevano già immaginata, forse l'avevano già vista in sogno...». Ad accompagnare il Maestro in questa poetica evocazione di romanità ispirata alle pagine di Shakespeare, Plutarco e Marguerite Yourcenar ci sono Evelina Meghnagi, Barbara Santini e Roberta Caronia.
L’ultima iniziativa promossa dallo Stabile romano in occasione della spettacolare Notte Bianca 2006 riguarda i ragazzi. Il Laboratorio integrato «Piero Gabrielli» diretto da Roberto Gandini - fiore all’occhiello dell’istituzione capitolina che, in sinergia con Comune e Miur, lavora da anni sull'integrazione e sulle diverse abilità impiegando il linguaggio scenico in modo quanto mai esemplare - ripropone un titolo di qualche stagione fa, La Sirena di Rodari, tratto da una favola del grande scrittore di Novara (rielaborata ad hoc da Attilio Marangon), dove si racconta la storia di una bambina-sirena adottata da una famiglia di pescatori molto povera che fa di tutto per non farla sentire diversa («quella sirena, a noi del laboratorio, ci somiglia così tanto», spiega Gandini). La piccola sirena sarà, infatti, capace di superare l’angoscia per la sua immobilità grazie alla fantasia e alla forza terapeutica di un piccolo teatrino di pupi. Si tratta dunque di uno spettacolo particolarmente significativo (grande il successo avuto, per esempio, a Genova nel 2004 nell’ambito delle manifestazioni per la Capitale Europea della Cultura) di cui si parla pure nel bel volume Nel cerchio manca il primo e non c'è l'ultimo, nuova pubblicazione dedicata al Laboratorio Gabrielli (la cura Ada D'Adamo) il cui titolo fa venire in mente, appunto, parole come solidarietà, uguaglianza, condivisione.


Informazioni sui coupon per l'ingresso agli spettacoli previsti ad Argentina e India si possono richiedere al botteghino: 06/684000345.

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