MilanoUn processo che non riesce a decollare, un altro che si scontra subito con gli impegni dellimputato. La nuova stagione dei processi milanesi a carico di Silvio Berlusconi - ripartiti dopo lannullamento da parte della Corte costituzionale del Lodo Alfano - si rivela ancora più impervia del previsto. Perché la Consulta, nella sentenza con cui ha annullato il Lodo, ha detto anche che le alte cariche dello Stato si possono processare, ma nel fissare le udienze non si può prescindere dagli impegni dellimputato. E processare un presidente del Consiglio nei ritagli di tempo si sta rivelando una impresa non facile.
Ieri Niccolò Ghedini e Piero Longo, difensori di Berlusconi, hanno fatto sapere che il 4 dicembre ludienza per il caso Mills, dove il premier è imputato di corruzione, non si potrà fare, perché Berlusconi è impegnato in Calabria nella cerimonia inaugurale di un nuovo tratto dellautostrada Salerno-Reggio; il pubblico ministero Fabio De Pasquale già in passato ha fatto sapere che secondo la Procura questo genere di impegni non può prevalere sulle esigenze della giustizia; così il 4 dicembre toccherà al nuovo terzetto di giudici chiamato a riprendere il processo decidere se accogliere il legittimo impedimento dellimputato e rinviare ludienza. Insomma, tira già aria di scontro.
Sempre ieri doveva tenersi udienza per laltro processo ripreso contro il premier, quello per i presunti falsi contabili e fiscali nella gestione dei diritti tv da parte di Mediaset: ma in pratica non è accaduto niente, perché si è scoperto che una rogatoria a Montecarlo è stata fatta sbagliata e probabilmente andrà rifatta anche se la Procura dà la colpa ai monegaschi, e nel frattempo non si è ancora capito se conviene o non conviene alla speditezza del processo riunirlo a quello in corso per gli stessi fatti contro Fedele Confalonieri. Un clima vagamente caotico, come si vede, senza contare che anche su questo processo pende il problema degli impegni istituzionali di Berlusconi. Il giudice Edoardo dAvossa ha già fatto sapere che se sarà necessario farà udienza di sabato.
Il tema degli impegni del premier è intanto messo sotto tiro anche dalla vicepresidente del Senato Emma Bonino, che contesta la frequenza dei viaggi allestero di Berlusconi, definendo «misteriose» le missioni in «Russia, Turkmenistan, Arabia Saudita». «Nessun giallo - le replica il portavoce di Palazzo Chigi Paolo Bonaiuti - in Russia si è parlato di molte cose, tra cui la sicurezza energetica dellItalia. E in Turkmenistan il capo del governo non cè mai stato».
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