Roma

Rom, via agli sgomberi. Costi tagliati

I NUMERI Gli accampamenti saranno soltanto dieci. Per quello della Cesarina il Comune paga 591mila euro l’anno di affitto

Emergenza nomadi alla stretta finale. Domani la riunione del Comitato provinciale per l’ordine pubblico e la sicurezza, con la partecipazione di Comune, Provincia e Regione, servirà a chiarire il calendario dei prossimi sgomberi e dove sorgeranno i nuovi campi attrezzati. O perlomeno a darsi una scadenza, ultima e definitiva, entro fine mese. Finora il prefetto ha cercato di guadagnare tempo. Ma il sindaco Gianni Alemanno venerdì lo ha sollecitato a prendere una decisione.
Venti le aree già indicate a Giuseppe Pecoraro dal Campidoglio, fra cui Settecamini e Castel di Guido. Tre di queste ospiteranno i rom sgomberati dal Casilino 900, Martora, Monachina, Tor de’ Cenci, Baiardo, Foro Italico. In futuro i campi a Roma saranno solo dieci. Questi tre, più Salone, Castel Romano, Villa Gordiani, Cesarina, Salviati 1 e 2, Candoni. In questo modo il numero di nomadi a Roma calerà drasticamente.
A far tenere il fiato sospeso alla popolazione, però, è il “risiko” dei nuovi campi. Dove sorgeranno? Venerdì quattro municipi - IV, VIII, X, XIII - si sono detti disponibili a collaborare. In particolare il minisindaco del IV, Cristiano Bonelli, ha proposto di allargare il campo della Cesarina. Ma la domanda è d’obbligo: a che costo? L’affitto pagato oggi alla proprietà del camping è salatissimo: 591mila euro l’anno. In più il Comune sborsa ulteriori 3.600 euro al mese per l’asilo nido interno. Nel quadriennio 2003-2006, in ogni caso, il Comune ha sborsato 2.538.100 euro. Quanti sono i rom alla Cesarina? Ufficialmente un centinaio, in pratica 150-180 persone, 25-30 famiglie. Costerebbe meno pagare loro una camera all’Hilton.
Facciamo il punto con Fabrizio Santori, presidente della commissione speciale sicurezza del Comune. La Cesarina costa un occhio della testa. Che fare? «In commissione abbiamo analizzato i conti e già risposto a Bonelli, prospettando una drastica riduzione dei costi, sia dell’affitto che dei servizi. Inoltre i rom dovranno contribuire alle spese, alla Cesarina come in tutti gli altri campi. Affitto, luce, acqua, gestione. E dovranno anche rifondere eventuali danni da loro causati, pena l’esclusione dal campo».
Facciamo un paio di conti. Quanti rom ci sono al Casilino 900? «Secondo il censimento della Croce Rossa, 350. Stando alla polizia municipale, invece, 600. Resta da vedere quanti sono in regola». I campi oggi attrezzati contengono circa 3.500 persone, che salirebbero a 4mila con gli allargamenti prospettati dai minisindaci. Basteranno tre nuove aree?
«Sì, perché con le regole rigide previste dal nuovo regolamento, molti andranno via da soli e si raggiungerà un punto di equilibrio intorno alle 5-6mila presenze».
Il regolamento è solo sulla carta o già operativo? «Per ora è solo di massima. Comunque di sicuro prevederà la sosta temporanea per non più di un anno, il contributo alle spese e la vigilanza affidata alla polizia municipale».
E i tempi per avviare i primi sgomberi, da Casilino 900 e La Martora? «Faremo di sicuro dei bandi molto rapidi, per la gestione». Per la scolarizzazione? «Come commissione anche qui abbiamo chiesto all’XI dipartimento una drastica riduzione dei costi. Io penso che i ragazzini rom debbano andare a scuola da soli, a spese delle famiglie, come i bambini romani.

Non vedo perché debbano avere un trattamento diverso, con i pulmini che li vanno a prendere a domicilio».

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